Gallarate - 30 luglio 2025, 10:40

Addio a Paglino e Grossi, la commovente lettera di Longobardi: «La bellezza che avete creato continui a brillare nel mondo»

«Due artisti visionari, due amici veri. La loro magia resterà nel cuore di chi li ha conosciuti». Con queste parole il vicesindaco di Gallarate e titolare del salone My Way 9.9 ricorda i due artisti, fondatori dell’atelier Magia 2000 e celebri in tutto il mondo per le loro Barbie, tra le vittime del terribile incidente sull’A4

Mario Paglino e Gianni Grossi e, nel riquadro, il vicesindaco di Gallarate Rocco Longobardi

Una tragedia improvvisa ha scosso il mondo del design e dello spettacolo: Mario Paglino e Gianni Grossi, fondatori dell’atelier Magia 2000 e celebri in tutto il mondo per le loro Barbie trasformate in autentiche opere d’arte, sono morti in un drammatico incidente provocato da un’auto contromano sull’autostrada A4 Torino-Milano. Insieme ad altre due persone, i due creativi hanno perso la vita in uno scontro che ha lasciato senza parole chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerli o anche solo di ammirare il loro lavoro.

Dal loro laboratorio milanese, Paglino e Grossi avevano rivoluzionato l’immaginario legato alla celebre bambola, trasformandola in uno strumento di racconto e bellezza, reinterpretando dive del cinema, icone della moda e figure storiche. I loro pezzi, unici e curati nei minimi dettagli, sono entrati nelle collezioni di appassionati e musei, diventando riferimento per collezionisti di tutto il mondo.

In queste ore si moltiplicano i messaggi di cordoglio e i ricordi affettuosi di amici, colleghi e ammiratori. Tra questi, a commuovere è la lunga e sentita lettera di Rocco Longobardi, vicesindaco di Gallarate e titolare del salone My Way 9.9, che con i due artisti aveva condiviso più di un decennio di amicizia, progetti e affinità elettive.

«Ci sono persone che, con la loro eleganza, la loro creatività e il loro cuore gentile, entrano nella tua vita con delicatezza… e poi restano per sempre. Mario e Gianni erano così» scrive Longobardi, ricordando il primo incontro avvenuto nel 2012, quando ospitò nel suo salone la mostra “Barbie diventa diva e si mette in mostra”. «Da quel momento abbiamo condiviso emozioni, sogni e anche affetti. Sono venuti a teatro a vedere mio figlio danzare, emozionandosi con me. I meravigliosi abiti esposti nella mia attività portano la loro firma e la loro magia».

Nel suo toccante saluto, Longobardi non si limita a ricordare i due come artisti straordinari: li definisce «due amici veri», «due uomini delicati e intensi, capaci di unire l’arte alla gentilezza». Il dolore è profondo e personale, ma la sua lettera si fa voce collettiva di una comunità che oggi piange la perdita di due anime luminose.

«Resta la gratitudine per averli conosciuti, per aver condiviso con loro pezzi importanti del mio percorso personale e professionale. Resta la magia, quella vera, che hanno lasciato nel cuore di chi li ha incontrati» scrive il vicesindaco, concludendo con un abbraccio che va oltre le parole: «Che la bellezza che avete creato continui a brillare nel mondo, così come avete brillato voi».
Un’eredità di grazia, talento e sogno, che nessun incidente potrà cancellare.

Alice Mometti