La fragilità è il tema dominante, con l’opera dell’uomo che tende a sottovalutare questo aspetto delicato e irrinunciabile. La perdita delle risorse ambientali è un chiaro messaggio contenuto nelle installazioni di Allegrucci che, attraverso l’utilizzo di un materiale povero come la cartapesta – materia riciclabile per eccellenza - riesce a dare un segnale forte, di grande impatto non solo scenico. Così come il depauperamento della materia, sottoposta all’erosione degli elementi naturali, crea quel legame tra bellezza e provvisorietà della nostra fauna, a rischio di estinzione, suscitando una riflessione profonda senza comode vie di fuga.
Le sculture monumentali
La carrellata di opere era stata inaugurata, in occasione della 24^ Esposizione Internazionale, con l’installazione della balenottera azzurra, purtroppo andata distrutta a seguito di un esecrabile atto vandalico. Ora è il turno dell’elefante della Namibia (esposta dal 24 luglio e fino al 2 settembre all’esterno della Triennale), cui faranno seguito la giraffa di Rothschild (3 settembre – 5 ottobre) e l’ippopotamo (6 ottobre – 9 novembre) che si legano a doppio filo con il tema della fragilità. Si tratta di opere che si inseriscono a pieno titolo nel programma dell’Esposizione Internazionale sulle diseguaglianze (Inequalities: inaugurata la 24a Esposizione Internazionale di Triennale Milano - ilBustese.it).
L’artista
Jacopo Allegrucci si è laureato all’Accademia di Belle Arti di Carrara, nella sezione di Decorazione, con una tesi sul Carnevale di Viareggio. La sua partecipazione alla Triennale “…è frutto di un invito – ricorda Allegrucci - da parte del Presidente Boeri che sicuramente ebbe modo di osservare l’opera che avevo già realizzato dell’elefante l’anno scorso”.
“Accogliamo davanti a Triennale – dichiara il Presidente di Triennale Milano Stefano Boeri - dopo la balenottera azzurra, un elefante della Namibia, altra specie a rischio estinzione. La bellezza e la fragilità della cartapesta modellata da Jacopo Allegrucci, il suo richiamo a un ‘futuro fragile’ sono il miglior modo per invitare il pubblico a visitare la grande Esposizione Internazionale sulle diseguaglianze (Inequalities) che Triennale Milano ospita.”
Osservare le opere di Allegrucci diventa così un manifesto ecologico con un chiaro richiamo morale verso il bello, tanto delicato quanto prezioso. Le sue realizzazioni, a grandezza naturale, formano un percorso di grande suggestione e la loro collocazione alla Triennale appare coerente quanto arricchente, da osservare con occhi disincantati ma anche interrogativi. Le risposte? Ognuno, nel suo piccolo, può ancora fare la differenza e l’arte è un vettore fortissimo perché questo messaggio prenda forma verso un futuro migliore.