È il giorno della partenza per Sondalo, sede tradizionale del ritiro estivo della Pro Patria. Dopo pranzo, il gruppo biancoblù - ancora in divenire, con tanti giovani e giocatori in prova - ha lasciato l’hotel che lo ha ospitato in questi giorni per raggiungere l’Alta Valtellina. Proseguirà così in montagna il lavoro sul campo agli ordini di mister Leandro Greco, del vice Daniele Dessena e di Beppe Le Noci, confermato nello staff tecnico (LEGGI QUI E QUI). Saranno giorni di lavoro intenso, per mettere benzina nelle gambe, creare amalgama e iniziare a costruire un’identità nuova in una delle estati più particolari della storia recente bustocca.
Così alla vigilia della riammissione in C (LEGGI QUI), in casa Pro Patria regna il silenzio. Nemmeno il direttore sportivo Sandro Turotti, alle prese con un telefono costantemente bollente (nei venti minuti che abbiamo trascorso oggi allo stadio dopo l’allenamento, è stato praticamente sempre impegnato in chiamate), si sbilancia oltre. Alle nostre domande - che sono anche quelle dei tifosi - si limita a un laconico: «Aspettiamo domani la decisione del Consiglio Federale e poi vediamo», fornendo solo qualche dettaglio sugli aspetti organizzativi e logistici legati alla partenza per Sondalo, prevista per il pomeriggio.
Nel frattempo, è spuntata anche una locandina che annuncia una mini festa in centro, domani sera in piazza San Giovanni dalle 21 alle 22.30 nell'ambito dei classici giovedì sera “made in Busto”. E il titolo dice tutto “C restiamo - Festa di riammissione in Lega Pro” con Dj Set e balli e un annuncio di una sorpresa finale. Presenti i promotori dell'iniziativa (“tutte le anime del mondo biancoblù”) per una serata appoggiata da Comune, Confcommercio, Duc e associazioni dei commercianti.
E allora, ancora - soltanto - poco meno di 24 ore di “pazienza” in questa strana estate in casa Pro Patria, per avere tutto nero su bianco e ottenere la riammissione in una categoria che la limpida gestione societaria di Patrizia Testa - oggi anche con la forza in più della Finnat Fiduciaria - ha meritatamente conquistato fuori dal campo. Per dimostrare - questa volta per davvero - sul rettangolo verde di gioco che gli errori della passata stagione, gli inciampi e l’amara delusione della retrocessione possano davvero diventare il propulsore di una nuova annata, nel segno della rincorsa - visti i tempi tecnici a cui la Pro Patria ha dovuto sottostare -, della discontinuità e della riscossa.