Busto Arsizio | 19 luglio 2025, 15:48

Il respiro dell'eroe: la sfida di Simone Trotta per raccontare Umberto Pelizzari

"Behind the legend" è il docufilm che svela l'uomo dietro il campione Umberto Pelizzari. Il regista Simone Trotta firma un'opera intima e profonda, realizzata da solo e in apnea.Una sfida personale che diventa universale: raccontare il potere trasformativo della passione. Online la campagna di crowdfunding per completare il progetto con Mediaset Infinity

Umberto Pelizzari

Umberto Pelizzari

Umberto Pelizzari come non lo avete mai visto. Non il recordman, non la leggenda dell'apnea. Ma l'uomo. Fragile, ironico, umano. È questo il cuore pulsante di "Behind the legend", il documentario che scava sotto la superficie, dentro l'anima di uno dei più grandi apneisti di tutti i tempi. E a farlo, con tenacia e visione, è Simone Trotta, regista indipendente che vive a Berlino, in solitaria e in apnea. Letteralmente.

Il documentario come immersione interiore

«Non volevamo raccontare come si arriva al successo, ma come una passione può cambiare radicalmente la vita», così esordisce Simone Trotta, l'uomo dietro la macchina da presa. Il suo docufilm è un viaggio nel silenzio. Non quello del mare, ma quello delle emozioni che non fanno rumore, che si insinuano piano. Pelizzari diventa un simbolo, sì, ma a rovescio: non l'eroe perfetto, ma l'uomo che ha scelto di ascoltarsi, di lasciarsi trovare dalla propria passione.

Un racconto intimo, fatto di testimonianze autentiche: la sorella Stefania, manager e confidente, l'allenatore Massimo Giudicelli, "Il Corsaro", figura mitica e ancora da intervistare, Michele Coluccelli, l'amico di sempre. Tutti contribuiscono a tratteggiare il ritratto di un Umberto che non ha paura di mostrarsi vulnerabile.

La sfida di un regista solitario

Simone Trotta non è solo il regista. È anche produttore, montatore, organizzatore, idealista. Vive a Berlino, ma torna in Italia per girare. Con mezzi limitati, ma idee chiare. «Sto facendo tutto da solo: è una sfida, come lo è stata per Umberto l'apnea», confessa. Il parallelo è evidente: due percorsi di immersione, due battaglie personali, due silenzi da attraversare.

Il film verrà girato anche in Sardegna, oltre che a Sharm El-Sheikh e negli spazi simbolici come Y-40, la piscina più profonda del mondo. Il tutto in apnea, tra i 10 e i 15 metri. Una fatica fisica e mentale. Ma, soprattutto, una sfida di senso.

Crowdfunding: la chiamata al pubblico

Per completare il docufilm, serve un ultimo sforzo. È partita una campagna su Produzioni dal Basso. Obiettivo minimo: 7.500 euro. Se verrà raggiunto almeno il 50%, Mediaset Infinity co-finanzierà il resto. È l'occasione per contribuire non solo a un'opera audiovisiva, ma a un messaggio: che inseguire le proprie passioni è un atto rivoluzionario.

Chi dona, diventa parte attiva. Con 500 euro si entra tra gli "ambassador": si potrà vedere durante una proiezione privata con Umberto, Simone e gli sponsor ad Y-40. Una forma nuova di partecipazione, che va oltre il semplice sostegno economico.

Gli sponsor attuali e che hanno creduto per primi in questa avventura sono Apnea Passion, Magazine e Y-40 The deep joy.

L'apnea come metafora

«Umberto ha avuto una vita serena, ma l'apnea l'ha trovato. Attraverso il sacrificio, ha costruito qualcosa di straordinario», dice Trotta. E dietro queste parole si cela una visione più ampia: lo sport – come l'arte – può essere uno strumento di rinascita, di senso. Il documentario è il secondo tassello di una trilogia sulla forza trasformativa della passione.

Pelizzari emerge così per ciò che è davvero: un uomo umile, ironico, che si prende poco sul serio. La sua grandezza non sta solo nei record, ma nel modo in cui ha accolto la sua vocazione. Non l'ha inseguita: l'ha ascoltata.

Un finale ancora da scrivere

Behind The Legend verrà presentato su Mediaset Infinity, poi vivrà proiezioni speciali a Y-40, Milano, Roma, Berlino. Una volta concluso – l'estate prossima – sarà un'opera da vedere, ma soprattutto da sentire. Perché parla di noi, delle nostre fragilità, delle nostre possibilità.

E Simone Trotta? Continua, in apnea, la sua sfida. Per raccontare non l'invincibile, ma l'uomo che si è lasciato cambiare dalla profondità. E che, senza far rumore, ci invita a fare lo stesso.

Laura Vignati

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