Alla Festa della Schiranna di Varese, si è tenuto un partecipato dibattito sul futuro della sanità territoriale, dal titolo “Sanità di prossimità: il futuro è locale”. All’incontro sono intervenuti Emilio Del Bono, vicepresidente del Consiglio regionale lombardo, Ilaria Pagani, Sindaca di Saronno, e Samuele Astuti, consigliere regionale del Partito Democratico e membro della Commissione Sanità.
Al centro del confronto, il ruolo strategico delle Case di Comunità (CdC), nate per essere il pilastro di una nuova sanità di prossimità in Lombardia. Un progetto ambizioso, che però oggi si trova in una fase di realizzazione ancora troppo incerta. A tre anni dalla loro introduzione, e con la fase di avvio ormai conclusa, solo una decina delle Case di Comunità previste in Regione risultano pienamente operative.
«Le Case di Comunità sono la vera scommessa della sanità territoriale. Non possiamo fermarci a metà del guado – ha dichiarato Astuti –. Servono più servizi, più personale e una regia pubblica vera. In Lombardia ci sono ancora troppe disuguaglianze nell’accesso alle cure. Serve un cambio di passo. E serve adesso».
Durante il dibattito, la Sindaca Pagani ha illustrato l’esperienza virtuosa di Saronno, dove la Casa di Comunità attiva rispetta pienamente gli standard previsti dal DM77, offrendo un modello di integrazione efficace tra sanità e servizi sociali. Astuti ha invece approfondito il tema della sanità territoriale nella provincia di Varese, evidenziando la necessità di accelerare sull’implementazione delle CdC e di superare le criticità che oggi ostacolano l’accesso alle cure.
«Nonostante i fondi stanziati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – oltre 7 miliardi dei 15 complessivi per la sanità- prosegue Astuti- sono destinati proprio al rafforzamento della rete territoriale – la Regione Lombardia è ancora in forte ritardo. L’obiettivo delle 200 Case di Comunità è lontano, e il rischio concreto è che i finanziamenti vadano persi».
L’evento è stata l’occasione per presentare l’attività del laboratorio Lombardia2028 presieduto dallo stesso Del Bono: avviato ufficialmente nelle scorse settimane, rappresenta il cantiere politico con cui il Partito Democratico si prepara a costruire una proposta di governo concreta e condivisa, a partire dai territori e dalle urgenze reali dei cittadini. Sanità, coesione sociale, transizione ecologica e diritti sono i pilastri di questa visione.
«La nostra proposta non può che avere al centro il tema sanitario - ha dichiarato Astuti - partendo da quattro principi cardine: universalità del servizio, centralità della prevenzione, priorità ai servizi territoriali e governo pubblico degli erogatori».
«Un altro nodo fondamentale è il CUP unico: uno strumento indispensabile per semplificare l’accesso ai servizi sanitari e ridurre le disuguaglianze tra territori e cittadini – ha dichiarato Del Bono – Lo aspettiamo da anni e, nonostante le varie promesse della Giunta regionale, non sarà realtà in questa legislatura. Il centrodestra ammetta che chi ha nominato per amministrare ARIA non è in grado di farlo adeguatamente. Senza una governance digitale all’altezza, non potremo mai costruire una sanità moderna e accessibile.»
«Dalle Case di Comunità -conclude il Vicepresidente- al rafforzamento della medicina territoriale, dalla digitalizzazione all’equità di accesso, la sanità diventa la prima leva di una Lombardia più giusta, moderna e coesa. La sfida è aperta e parte da qui: ascoltare i territori, dare risposte ai cittadini, costruire insieme il futuro della sanità lombarda».