Gallarate - 14 luglio 2025, 23:22

Nodo Scuole Materne: scontro in Commissione Bilancio sul Consorzio

Meno soldi all'istituzione, il centrosinistra: «Si fa cassa sui bambini». La maggioranza replica: «Un riequilibrio legato al calo demografico»

Commissione Bilancio a palazzo Borghi

Una Commissione bilancio dal tono teso e dai contenuti che alimentano lo scontro politico. Il taglio di 300mila euro in due anni al Consorzio Scuole Materne di Gallarate, contenuto nella variazione di bilancio presentata dalla giunta, rimane la questione più controversa: per la maggioranza si tratta di un «riequilibrio necessario in relazione alla diminuzione degli iscritti», mentre per il centrosinistra è «un modo per fare cassa sui servizi all’infanzia».

La variazione di bilancio, che nel triennio 2025-2027 registra nuove entrate e nuove spese per 9.531.402,59 euro, è stata illustrata dall’assessore al Bilancio Corrado Canziani, che ha sottolineato anche i benefici ottenuti sul fronte degli investimenti grazie ai contributi per la riduzione degli interessi passivi sui mutui accesi dal Comune. «Con riferimento al mutuo decennale di Palazzo Minoletti, pari a 3,5 milioni di euro, il contributo ottenuto copre integralmente gli interessi passivi, per un totale di 709.555,71 euro», ha spiegato Canziani. «Per quanto riguarda il Palazzetto dello Sport, il mutuo decennale ammonta a 6 milioni di euro: il contributo è integrale su 4 milioni, mentre sui restanti 2 milioni è stato previsto un abbattimento degli interessi. In totale, il contributo per la riduzione degli oneri finanziari ammonta a 1.534.185,31 euro».

Un quadro economico di indubbio rilievo per le casse comunali, ma che non ha placato le critiche dell’opposizione. In particolare Cesare Coppe, consigliere della lista civica Città è Vita, ha stigmatizzato il metodo della maggioranza: «Abbiamo assistito a una Commissione bilancio imbarazzante, dove non ci sono state fornite motivazioni a supporto dei tagli. Abbiamo chiesto documenti, valutazioni, business plan: la maggioranza ha risposto con giri di parole e nulla più». E conclude: «Ciò che resta è un dato chiaro: a fronte di una variazione che prevede nuove entrate per oltre 9,5 milioni di euro sul triennio, il Comune fa cassa sul Consorzio per 300mila euro».

Da parte della giunta, la linea resta ferma: il contributo alla Fondazione – che gestisce quattro scuole materne con circa sessanta dipendenti e un bilancio annuo di poco superiore ai due milioni di euro – deve essere rapportato all’effettiva utenza, che negli ultimi anni è scesa da 500 a circa 360 bambini. Lo stesso sindaco Andrea Cassani ha sottolineato che «in un contesto di calo demografico e di disponibilità di posti anche negli asili pubblici, continuare a garantire lo stesso livello di finanziamento espone il Comune a un rischio erariale». Ma per l’opposizione non basta. «Non ci opponiamo per principio – ha rimarcato Coppe – ma la riduzione di un sostegno storico alle scuole dell’infanzia merita un’analisi documentale e prospettica che oggi la maggioranza non ha fornito. Una scelta grave, in assenza di trasparenza».

Il nodo politico e il futuro del servizio

Il nodo politico rimane: mentre la maggioranza difende la necessità di calibrare i contributi pubblici al numero degli iscritti, l’opposizione denuncia la mancanza di un piano strategico che accompagni questa transizione.

Il rischio di una progressiva riduzione del sostegno pubblico al servizio educativo resta una questione aperta, tanto più in un contesto in cui la demografia non gioca a favore e la concorrenza tra pubblico e privato si fa più serrata. La Fondazione, nel frattempo, prova a trasformare la sfida in opportunità, consolidando un modello organizzativo che sappia valorizzare la propria storia e il radicamento sul territorio e pensa di indire una conferenza stampa nei prossimi giorni per chiarire le zone d’ombra della commissione di questa sera.

Alice Mometti