Cominciamo bene. Lo dice Giusepèn, all'indirizzo di mamma Paola. Che ci racconta uno "scampolo" di vita Bustocca, di qualche anno fa. Il caldo opprimente di questo primo-luglio fa ben riflettere, su come ci si deve adattare al nuovo clima - anche se, come si diceva una volta, "ul fregiu e' l coldu, i u mangian non i rati" (il freddo e il caldo, non li mangiano i topi).
Cominciamo con un'espressione antica che dice "sgua via" con traduzione più romantica, "vola via" ed è un detto "colorito", buono per tutte le stagioni. Racconta mamma Paola: "t'e ustu ul letricista ma l'è gnu sitiu; al par da sguò via" (hai osservato l'elettricista, come è dimagrito; sembra -così leggero - da volare via, prendere il volo) - "por'om, cunt'i sti coldi, a stà a turnu tut'ul dì a lauà, ghe quas-quasi da muì" (pover'uomo, con questi caldi, a stare in giro tutto il giorno a lavorare, c'è quasi da morire), ma dentro quella frase, c'è pure un significato "tragico" che riguarda il "sitiu" (sottile) che è utilizzato anche per chi smagrisce in fretta - il "mò sitiu" (male sottile) era detto per chi è ammalato di cancro - guai, all'epoca, pronunciare la parola cancro, ritenuto un male incurabile - oggi (per fortuna), dal "mò sitiu" si guarisce - la casistica dice per l'88% - avanti quindi per arrivare al 100%.
Ed eccoci, al folclore e alla Fede con "a Madona l'à passa a tia su i faseau" (la Madonna, gira nell'orto, a raccogliere i fagioli" - tutto ciò, per effetto del refolo di vento che Maria Vergine, procura col suo incedere. Credenza popolare "immaginifica" che la Madonna, quando vuole; all'alba o al tramonto, ma pure nei momenti di maggior calore, va a "raccogliere i fagioli" e procura quel sollievo che fa respirare e che durante il periodo di maggior calore, non si presentava.
Delicato pensiero, mamma-Paola: gentile, sobrio, gioviale che arriva dal cuore.
Subito dopo, ecco la vita-reale, nelle parole di mamma Paola: "t'e ustu a Luisa?" (la domanda è rivolta alla figlia Graziella Enrica e si riferisce alla cugina Luisa di 84 anni) - "l'è li pulidu, sempar vistia da sciua, pronta da bufò via" - (è sempre ben messa, vestita da vera signora, , pronta per spiccare il volo) - qui, il "bufò via" omaggia l'eleganza di Luisa, il savoir-faire, il gusto della signora che la rende apprezzabile, per la sua eleganza e per l'ordine innato che Luisa possiede. - non è finita - la Luisa "tuci i semòn, la vò dàa barbea - la stò propri ben - e l'a vo a turnu anmò cunt'àa mochina" (tutte le settimane va dalla parrucchiera - sta proprio bene (sia per l'acconciatura sia in salute) e gira tuttora con l'automobile (fiera di avere rinnovato la Patente).
Chiosa finale di mamma Paola - "ghe mortu u Arturu" (nome fittizio) "al ghea giò utant'on e l'ea già vegiu" - notare la parlata "sibillina" - (è morto Arturo -il nome è di fantasia- e aveva già 80 anni ed era già vecchio) - come a dire "d'accordo che Arturo è morto e anche coi suoi 80 anni era già vecchio" - più della Luisa 84 anni (che si mantiene giovane) e più di mamma Paola che, all'alba degli 88 anni, dimostra di essere più giovane, di "Arturo" e della Luisa - "boia d'una mamma-Paola, t'e se propri 'nteligenta e t'e truò dàa vita, tri germèi" - (stupenda mamma Paola, sei proprio una donna intelligente e, hai trovato dalla vita, tre gemme di immenso valore).
Ci aspettiamo - ora - di leggerti, mamma Paola, per le Ferie di Agosto "t'à manda 'n basèn ul fioeu dul campasceu" - men e'l Giusepèn a beam un bicerèn da Nocino".