Sport - 08 luglio 2025, 14:39

Rottura tra Uyba e tifosi: «Così la nostra Curva non esisterà più»

È scontro sugli abbonamenti, gli AdF contestano la politica dei prezzi e minacciano di non rinnovare la tessera: «Raddoppiati per noi, scontati per il parterre vip. Ci sentiamo presi in giro dopo le promesse non mantenute»

Una decisione «molto, ma molto sofferta», che rischia di lasciare un vuoto assordante al palazzetto. Con un comunicato tanto duro quanto accorato, gli Amici delle Farfalle (AdF), storico gruppo di tifosi della Uyba Volley, hanno annunciato che non rinnoveranno l'abbonamento per la prossima stagione, mettendo a rischio l'esistenza stessa della loro Curva. La miccia che ha fatto esplodere la protesta è la nuova campagna abbonamenti per la stagione 2025/26 della squadra che sarà marchiata Eurotek Laica (LEGGI QUI), definita «Insensata ed incomprensibile» dal gruppo di appassionati biancorossi. 

Al centro del contendere c'è una politica dei prezzi che i tifosi non riescono a digerire. «Non capiamo come si possa pensare di paragonare l'abbonamento al settore sponsor/vip (parterre), scontato di oltre 50€ rispetto al recente passato, con quello nel settore tifosi (la curva), che invece è praticamente raddoppiato», si legge nella nota del gruppo. Una disparità che ha il sapore della beffa, come spiega il portavoce degli AdF, Andrea Bastaroli: «Quest'anno ci siamo ritrovati a cose fatte, con una proposta in cui un posto in parterre costa praticamente come un primo anello. È una cosa che troviamo sbagliata».

Il sentimento è quello di un tradimento, acuito da quanto successo nell'estate 2024, quando gli AdF si spostarono su invito e incentivo della società. «L'anno scorso ci siamo spostati in curva perché ci erano state fatte promesse – racconta Bastaroli – che quella sarebbe stata la nostra casa e che saremmo stati avvantaggiati anche economicamente. Ora, invece, ci sentiamo trattati come il primo venuto, nonostante oltre quindici anni di dedizione, sacrifici e passione».

La rottura non è arrivata all'improvviso. Il gruppo di tifosi aveva cercato una mediazione, chiedendo una riunione pre-stagionale con la società per discutere la questione. «Abbiamo lasciato le nostre proposte alla società, sperando si potesse correggere qualcosa in tempo - spiega il portavoce - Ma alle nostre richieste abbiamo ricevuto solamente risposte negative». L'ultimo incontro, avvenuto proprio ieri, non ha smosso la società dalla sua posizione. «Ci è stato spiegato che la gestione della squadra ha un costo crescente e che avevano deciso per una sorta di biglietto unico. Così nulla è cambiato rispetto alla decisione iniziale».

La proposta degli Amici delle Farfalle era semplice e, a loro dire, logica: «Chiedevamo solo di modulare i prezzi in base al settore, come avviene in tutto il mondo. Un parterre ha un costo, un primo anello un altro e una curva un altro ancora». Non è una questione legata alla cifra in sé, ma al principio. «Il problema non sono i 150 euro – precisa Bastaroli – ma il fatto che non ci sia differenziazione e che veniamo penalizzati noi, che siamo lo zoccolo duro, dopo che ci erano state fatte altre promesse. Ci siamo sentiti presi in giro».

La decisione di non sottoscrivere la tessera è stata dolorosa. «A malincuore, per me, che vado al palazzetto da 17 anni, quella è la mia famiglia», confessa Bastaroli. «Ci abbiamo pensato cinquanta volte prima di farlo, ma la società non si è mai mossa dalla sua posizione». Una scelta che, spiegano, «penalizza anche coloro che non hanno colpe, ovvero la squadra».

La fedeltà alla maglia, del resto, non è in discussione. Neanche l'ipotesi di "traslocare" verso l'altra squadra della città è un'opzione percorribile. Alla domanda se una soluzione potesse essere seguire la Futura Volley, la risposta di Bastaroli è stata netta: «No, noi alla Uyba vogliamo ancora bene...». Un legame che rende la rottura ancora più amara.

Nonostante la fermezza della protesta, la porta non è del tutto chiusa. «La nostra disponibilità al dialogo rimane invariata», assicurano dal gruppo. «Vorremmo continuare ad essere il settimo uomo in campo che a volte riesce a fare la differenza». Ma, senza un ripensamento da parte del club, il rischio è che il tifo più caldo e colorato della Uyba, per la prima volta dopo tanti anni, resti fuori dal palazzetto. Diventato, come si descrivono amaramente, «solamente un peso». Per ora, invece, nessun commento da parte della società. 

E se, alla fine, la soluzione di tutto fosse tornare alle origini, ovvero spostare gli AdF nello spicchio di primo anello che occupavano fino a un anno fa?

Giovanni Ferrario