Obiettivo: portare almeno seimila persone, tra giovani e famiglie, sulle montagne lombarde, superando abbondantemente le quattromila dello scorso anno.
Con questo intento, il Consiglio regionale ha selezionato e finanziato sei progetti, nell’ambito della Giornata lombarda delle Montagne che verrà celebrata domenica 6 luglio.
La rete composta da istituzioni, associazioni, e famiglie consentirà anche quest’anno di promuovere la conoscenza del patrimonio montano lombardo, con un occhio di riguardo per le persone più fragili.
L’iniziativa, che comprende i progetti approvati dall’Ufficio di Presidenza nell’ambito della Legge per le Montagne di Lombardia del 2020, è stata presentata questa mattina a Palazzo Pirelli, insieme alle realtà protagoniste. In programma escursioni guidate, visite in malga, percorsi alla scoperta dei luoghi della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, workshop sulla gestione sostenibile dei ghiacciai, trekking per persone disabili, convegni e momenti formativi sull’agricoltura montana.
«Diamo alle montagne il valore che meritano»
«Nella scorsa sessione di bilancio, sono stati aumentati i fondi dedicati all’iniziativa – ha ricordato il presidente del Consiglio regionale, Federico Romani –. La montagna è parte della nostra storia e della nostra identità. È sinonimo di fatica, impegno, dedizione, passione, racconti. E rappresenta un’occasione per i più giovani di costruire relazioni al di fuori della vita virtuale». Proprio coinvolgere il numero maggiore possibile di ragazze e ragazzi significa «dare un futuro a questi territori. La montagna saprà rilanciarsi nel modo migliore se giovani e famiglie saranno protagonisti di questo percorso. Il nostro obiettivo è dare alle montagne il valore che meritano», ha concluso Romani, citando anche l’appuntamento delle Olimpiadi invernali del prossimo anno.
Proprio in vista dei Giochi, Giacomo Zamperini, presidente della commissione speciale Valorizzazione e tutela dei territori montani e di confine, ha suggerito di realizzare, a conclusione dei progetti, «una festa dove accogliere chi ha partecipato e raccogliere le loro esperienze».
«La montagna non deve essere considerata come un luna park dove trascorrere solo un fine settimana – ha aggiunto –. Va invece custodita, valorizzata come qualcosa di antico che ha accompagnato generazioni per millenni avvicinandole al cielo. Questi progetti dedicano grande attenzione a ragazzi e famiglie, con l’obiettivo di tramandare i valori intrinsechi alle nostre montagne».
Progetti che, al pari della legge per le Montagne «non sono novità, ed un bene, perché significa che negli anni hanno dimostrato loro bontà e nessuno li ha messi in discussione – ha rimarcato Jacopo Scandella, consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza –. È bello coinvolgere persone che altrimenti non avrebbero conosciuto in questo modo la montagna, allargando la sensibilità e la “squadra dei montagnisti”».
I progetti
Sei i progetti sostenuti. Roberto Gualdi (Associazione Montagne Italia di Bergamo) ha presentato la quindicesima edizione del Festival delle Alpi di Lombardia, che riserva attenzione alle piccole realtà, come il rifugio Elena Tironi sul Montecampione. In programma escursioni, visite guidate, proiezioni di film e documentari, momenti musicali tra cui la seconda edizione del concerto delle Alpi di Lombardia.
Paolo Valoti (Associazione nazionale Alpini di Bergamo) ha illustrato il progetto “Giovani in cammino con la montagna”, che incoraggia i ragazzi a frequentare la montagna insieme a genitori ed educatori. Si camminerà lungo sentieri con testimonianze di trincee e momenti significativi della Prima e Seconda guerra mondiale, con l’obiettivo di credere dei giovani «portatori di pace». Ai ragazzi verrà chiesto l’impegno di restituire un diario dell’esperienza vissuta.
“Il ghiacciaio in città. Dalla montagna al rubinetto” è l’iniziativa illustrata da Renato Veronesi (Cai Brescia) che coinvolgerà quasi tremila persone tra la Valcamonica, il rifugio “Garibaldi” e la città di Brescia. Un percorso che permetterà alle nuove generazioni di avere contezza dell’impatto dei cambiamenti climatici sui ghiacciai: «L’Adamello tra il 2070 e il 2100 non ci sarà più – ha avvertito Veronesi –. Se la sorgente si esaurisce, l’acqua non ci sarà più». La parte conclusiva del progetto prevede un seminario con figure del mondo scientifico. In cantiere l’idea di realizzare un festival con il gruppo del Cai Juniores.
Emilio Aldeghi, nella veste di socio del Cai di Lecco, si è soffermato sui tre giorni in un rifugio dedicati ai ragazzi con difficoltà psichiche.
Da presidente regionale dell’associazione, ha invece parlato di “Una notte in rifugio. Famiglie e giovani in montagna”, promossa insieme ad Assorifugi. «Porteremo gratuitamente i ragazzi, fino a tre per famiglia in un rifugio. Vogliamo mostrare una montagna diversa – ha sottolineato Aldeghi –. I rifugi si stanno trasformando in piccoli alberghi, noi invece vorremmo tornare a quell’autenticità che i bambini sapranno cogliere». 52 i rifugi che hanno aderito.
Uncem Lombardia, infine, ha promosso “Dalla montagna al futuro”, con momenti formativi presso alpeggi della provincia di Sondrio e le montagne valtellinesi con un focus su agricoltura sostenibile e pascoli.