Politica - 02 luglio 2025, 15:01

«Governo e Regione inseguono la transizione, ma male»: Astuti (Pd) accusa sulla gestione delle rinnovabili

Il consigliere dem critica l’assenza di pianificazione e denuncia l’occupazione di suolo agricolo per impianti fotovoltaici e agrivoltaici

“I gravi ritardi e le responsabilità di Governo e Regione sulle rinnovabili pesano sui territori e stanno causando l’occupazione, con impianti agri e fotovoltaici, di suolo agricolo che la destra dice di voler tutelare, ma solo a parole”, lo dice Samuele Astuti, consigliere regionale del Pd, dopo che il consiglio regionale ha discusso mozioni dedicate alla pianificazione degli impianti fotovoltaici e agrivoltaici.

“Con il nostro atto siamo tornati a chiedere a Regione Lombardia impegni precisi sulle rinnovabili: priorità al fotovoltaico su tetti, parcheggi, capannoni e aree marginali; esclusione del suolo agricolo; linee guida condivise; un tavolo tecnico permanente; strumenti compensativi per i Comuni e garanzie per il ripristino ambientale. Ma la destra continua a bocciare le nostre proposte dimostrando che, sulle rinnovabili, in Lombardia mancano una regia, una visione e una reale coerenza. La verità è che Governo e Regione non stanno gestendo la transizione: la stanno solo inseguendo e male, mentre i territori subiscono”, aggiunge il dem.

“Va inoltre evidenziato che il quadro normativo nazionale è tuttora segnato da gravi ritardi del Governo, a partire dai decreti attuativi sulle Comunità energetiche rinnovabili. C’erano e ci sono grandi aspettative nei territori, ma si sono persi mesi preziosi. Anche il cosiddetto decreto Aree idonee è stato scritto male e sta causando l’occupazione di suolo agricolo. A questo si aggiungano i ritardi sul testo unico sulle Fer, le Fonti di energia rinnovabile, e il progetto di legge sulle aree idonee fatto dalla destra lombarda, che non solo non tutelava il suolo, ma che prevedeva un aumento di produzione da 8 a 12 gigawatt, soprattutto in pianura”, fa sapere Astuti.

“Dobbiamo anche sottolineare la totale assenza di pianificazione nelle politiche ambientali regionali: è paradossale che oggi si parli di protezione del suolo dopo trent’anni di silenzio sul tema. Basti pensare alla deregulation sugli impianti di biometano: fino a 500 tonnellate al giorno non è più richiesta la Via, la valutazione di impatto ambientale, con il risultato di strade congestionate da trattori e camion e ulteriore consumo di suolo, senza alcuna indagine preventiva. Lo stesso è accaduto per logistiche e data center. Invece, la vera tutela del suolo agricolo e lo sviluppo delle rinnovabili, su cui siamo in forte ritardo, passano attraverso una pianificazione seria, il coinvolgimento dei territori e norme solide e chiare. Tutto quello che la destra non sta facendo, a Roma come in Lombardia”, conclude il consigliere Pd.

Redazione