Cultura - 02 luglio 2025, 20:15

VIDEO. “Nel segno del Battista”: a Palazzo Cicogna si apre lo scrigno della tradizione bustocca

La mostra “Nel segno del Battista - Fede, arte e identità a Busto Arsizio”, inaugurata stasera, 2 luglio, a Palazzo Marliani Cicogna, racconta l’anima profonda della città attraverso arte, simboli e tradizioni. Cinque sezioni per un viaggio tra sacro e profano, memoria e cultura locale. Visitabile fino al 31 con ingresso gratuito

C’è una Busto Arsizio che non si legge nei manuali, ma si tramanda nei gesti, nei simboli, nelle immagini che abitano la memoria collettiva. Ed è proprio questa Busto che si è svelata mercoledì 2 luglio all’inaugurazione della mostra “Nel segno del Battista - Fede, arte e identità a Busto Arsizio”, allestita nelle Civiche Raccolte d’Arte di Palazzo Marliani Cicogna. 

Una mostra che non si limita a esporre, ma racconta. Racconta una città attraverso il suo patrono, San Giovanni Battista, filtrato dallo sguardo della fede, dell’arte e delle tradizioni popolari. Un percorso avvincente, che si presenta come un vero e proprio scrigno di memorie e significati, in cui sacro e profano dialogano senza forzature, fondendosi in un unico grande affresco identitario. 

Visitabile fino al 31 luglio con ingresso gratuito, la mostra è promossa dal Comune di Busto Arsizio, in collaborazione con i Musei Civici, Regione Lombardia, il Sistema Museale, gli Amici dei Musei e l’Associazione di Studi Storici. L’allestimento si inserisce nelle celebrazioni patronali, completando con il linguaggio dell’arte un programma che unisce spiritualità, cultura e tradizione popolare. 

L’assessore Manuela Maffioli, presente all’inaugurazione, ha sottolineato con orgoglio: «Abbiamo voluto che anche l’arte avesse il suo spazio all’interno della festa patronale. San Giovanni è il filo conduttore che unisce tutte le dimensioni della celebrazione: quella religiosa, quella civica, quella popolare e – con questa mostra – anche quella culturale. È un contributo di bellezza, ma soprattutto un viaggio nella storia e nell’identità della nostra comunità». 

Il percorso espositivo si sviluppa in cinque sezioni, ognuna con un taglio specifico ma unite da un fil rouge forte e coerente. La prima, al piano superiore, introduce la biografia del Battista: dalla nascita al battesimo nel Giordano, passando per la circoncisione e la predicazione. A seguire, un omaggio alla basilica di San Giovanni, simbolo architettonico e spirituale della città, con opere realizzate da artisti locali che ne restituiscono scorci, vedute e dettagli decorativi, tra cui un pregevole bassorilievo in ardesia. 

La terza sezione, curata da Erika Montedoro, è un ponte tra memoria e materia: storiche cartoline d’epoca si trasformano in raffinati tessuti jacquard, espressione dell’eccellenza tessile bustocca. Le immagini raffigurano piazza San Giovanni e l’antica contrada Basega, così chiamata per la presenza della propositurale, cuore pulsante della vita cittadina nei secoli scorsi. 

La quarta sezione prende le mosse dall’iscrizione “Bello, peste, fame”, incisa nella navata centrale della basilica. Una formula che evoca tempi difficili, guerre, carestie, epidemie: esperienze che hanno segnato la storia locale e che rivivono in una selezione di fotografie storiche e contemporanee, capaci di restituire il legame profondo tra la comunità e il suo luogo di culto, testimone di lutti, celebrazioni civili e persino eventi sportivi, come il passaggio del Giro d’Italia. 

Chiude il percorso la sezione più suggestiva, dedicata all’“Acqua di San Giovanni”, rito popolare legato alla notte del 23 giugno. Grazie alla consulenza dell’erborista Giuseppe Montalto, il rituale – un tempo diffusissimo anche nel territorio bustocco – viene raccontato e rivisitato, restituendo al pubblico l’atmosfera magica di un’usanza carica di simbolismo e spiritualità naturale. 

«Abbiamo voluto unire il racconto storico a quello visivo e simbolico – ha spiegato Angela Cerutti, curatrice della mostra –. Ogni sezione è pensata per restituire un frammento della nostra identità, della nostra devozione, ma anche della vita quotidiana della Busto di ieri e di oggi. L’iconografia del Battista, la basilica, la piazza, le cartoline, i tessuti, le fotografie, persino l’acqua: tutto ci parla di noi. E tutto questo è stato possibile grazie alla sinergia tra professionisti, studiosi, artisti e cittadini. È una mostra che nasce dalla città e che alla città restituisce un ritratto autentico e partecipato». 

Per chi desidera approfondire, sono previste visite guidate gratuite giovedì 17 e giovedì 24 luglio, alle 18.30 e alle 20. Le sale di Palazzo Marliani Cicogna saranno aperte dal martedì al giovedì dalle 14.30 alle 18.00 e dal venerdì alla domenica anche al mattino, dalle 10.00 alle 13.00. Chiuso il lunedì.

“Nel segno del Battista” non è solo una mostra. È un viaggio. Un invito a entrare in contatto con l’anima più profonda di Busto Arsizio, attraverso le tracce che il tempo ha lasciato. E che oggi, in questo prezioso scrigno, tornano a brillare. 

Laura Vignati