Territorio - 27 giugno 2025, 11:21

Legambiente dà le pagelle ai laghi lombardi: Ceresio meglio del Maggiore

Presentati i risultati delle analisi della Goletta dei Laghi che ha preso in esame le acque di cinque bacini. Sul Ceresio, 3 su 4 sono risultati nei limiti di legge, sul Verbano, sponda lombarda, promozione di 3 su 6. Bocciati Rio Bolletta, la foce del Tresa e del Boesio. Promossi la foce del Vallone, la foce del Bardello e Lisanza

Uno scorcio del Lago Maggiore da Laveno

La fotografia che la storica campagna di Legambiente Goletta dei Laghi scatta nel 2025 sui 5 laghi lombardi (il Sebino, le sponde lombarde del Benaco, del Lario, del Ceresio e del Verbano) è tutt’altro che rassicurante. Su 32 punti monitorati, 15 sono risultati fortemente inquinati, 2 inquinati e 15 nei limiti di legge. 

Un bilancio complessivo che segna un leggero miglioramento rispetto al 2024, anno in cui, complici probabilmente le abbondanti piogge, molti dei campioni risultarono ampiamente fuori dai limiti di legge; ma al contempo decisamente peggiore rispetto al 2023, quando, verosimilmente per la siccità, vennero riscontrati dati in linea con quanto prescritto dalla normativa nella maggior parte dei punti monitorati dei laghi lombardi. 

Entrando nello specifico dei monitoraggi della campagna di Legambiente - che non si pongono come alternativa ai controlli ufficiali ma intendono affiancarli, segnalando criticità ancora presenti nei sistemi di depurazione - sul Sebino, di 5 punti monitorati, ben 4 risultano fortemente inquinati: la foce del torrente Calchere a Sulzano (BS), lo sfioratore comunale in località Darsena a Pisogne (BS), la foce del fiume Oglio a Pizzo (BG) e il canale presso la spiaggia “Bar delle Rose” a Costavolpino (BG). Mentre solo 1, la foce del torrente Borlezza a Castro (BG), è risultato nei limiti di legge. I risultati ricalcano quelli dello scorso anno nel quale tutti i punti erano risultati fortemente inquinati, con il miglioramento solo dell’ultimo punto, passato nei limiti di legge. 

Sulla sponda lombarda del Benaco si confermano le criticità dello scorso anno: di 6 punti monitorati in provincia di Brescia 4 sono risultati fortemente inquinati (la foce del canale nei pressi della spiaggia in località Le Rive a Salò, la foce del torrente nei pressi del porto a Padenghe sul Garda, la foce del rio Lefà in località Roina a Toscolano Maderno  e la foce del rio nell’Oasi di San Francesco del Garda a Desenzano del Garda); mentre 2 (la foce del torrente in località Santa Maria di Lugana a Sirmione e quella del torrente Toscolano a Toscolano Maderno) sono risultati entro i limiti di legge.  

Sul Lario la situazione sembra migliorativa rispetto allo scorso anno. Infatti, di 11 punti monitorati 6 risultano nei limiti di legge: lo scolo in via Torrazza a Torno (CO), campionato quest’anno per la prima volta;  la foce del torrente Breggia (CO), dal 2019 nei limiti di legge; la foce del torrente Albano (CO), dal 2022 al 2024 al di fuori dei limiti di legge; la foce del torrente Valle dei Mulini (LC), entro i limiti anche nel 2023 e nel 2024; la foce del torrente Esino (LC) che mostra risultati alternati dal 2011; la foce del torrente Gallavesa (LC), lo scorso anno fortemente inquinato. Ma ancora 5 i punti risultati fortemente inquinati: la foce del torrente Cosia (CO), fuori dai limiti dal 2020; la foce del torrente Inganna (LC), fortemente inquinato anche nel 2024 e inquinato nel 2022 mentre nel 2023 risultato nei limiti; la foce del torrente Meria (LC), fortemente inquinato negli ultimi 3 anni; la foce del torrente Caldone (LC), dal 2009 mostra risultati alterni con prevalenza di concentrazioni al di fuori dei limiti di legge; e la foce del rio Varrone (LC), dal 2023 entro i limiti. 

Anche sul Ceresio i risultati ottenuti sembrano confermare la tendenza positiva degli ultimi anni: di 4 punti monitorati ben 3 sono risultati nei limiti di legge: la foce del fiume Telo di Osteno (CO), anche lo scorso anno nei limiti; la foce del torrente Vallone (VA), risultato fortemente inquinato lo scorso anno; la foce del fiume Rezzo (CO), dal 2023 nei limiti di legge. Negativi i risultati della foce del rio Bolletta (VA), entro i limiti negli ultimi due anni, torna a mostrare concentrazioni fuori dai limiti, come dal 2010 al 2022. 

Con meno punti al di fuori dei limiti ma con la conferma di alcuni punti come critici rispetto allo scorso anno anche la sponda lombarda del Verbano: di 6 punti monitorati in provincia di Varese 3 punti sono risultati entro i limiti di legge: lo scarico della terrazza di Piazza Garibaldi a Luino, entro i limiti come lo scorso anno; la foce del torrente Bardello, dal 2017 sempre risultato fuori dai limiti; il canale di scarico presso la spiaggetta di Lisanza, campionato per la prima volta lo scorso anno e risultato fortemente inquinato. Mentre 2 punti risultano inquinati: la foce del torrente Tresa, negli ultimi due anni risultato nei limiti e la foce del torrente Acqua Negra, dal 2010 sempre fuori dai limiti (tranne nel 2021). Un punto, la foce del rio Boesio, è risultato fortemente inquinato, confermandosi come punto particolarmente critico, fortemente inquinato dal 2010. 

«Tra i bacini storicamente monitorati in questo ventennale della campagna – dichiara Emilio Bianco, portavoce della Goletta dei laghi 2025fin dall’inizio, un ruolo centrale lo hanno sempre avuto i 5 grandi laghi lombardi: Iseo, Garda, Maggiore, Ceresio e Lario. In tutti questi anni, grazie all’impegno costante di volontarie e volontari, abbiamo seguito l’evoluzione della qualità delle loro acque, riscontrando in alcuni punti criticità persistenti e concentrazioni elevate di inquinanti microbiologici, che indicano problemi strutturali piuttosto che episodi isolati. Un dato particolarmente preoccupante, al di là delle singole performance anche migliorative registrate dallo scorso anno, riguarda il netto peggioramento rispetto al 2023, quando molti dei campioni risultarono entro i limiti di legge, complice probabilmente la siccità che aveva ridotto notevolmente l’apporto di inquinanti dagli affluenti». 

«I venti anni di Goletta dei Laghi parlano chiaro – commenta Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia. – Servono politiche condivise e strutturate per preservare la salute delle persone e la qualità degli ecosistemi. Non dobbiamo dimenticare cosa riceviamo da questi specchi d’acqua, famosi nel mondo: economia, benessere, mitigazione degli effetti della crisi climatica. Le amministrazioni locali devono tenere presenti tutti gli aspetti della gestione territoriale, trovando punti di contatto tra le rispettive politiche per realizzare obiettivi utili alle comunità locali. Gli investimenti più necessari sono quelli nella depurazione e nel ciclo integrato delle acque».  

I dati sui laghi lombardi sono stati presentati questa mattina in una conferenza stampa a Milano, presso la Centrale dell’Acqua, alla presenza di Pietro Raitano (Responsabile Comunicazione MM), Emilio Bianco (Portavoce Goletta dei Laghi), Christian Aletti (Coordinatore campionamenti Lombardia), Pietro Genoni  (Arpa Lombardia), Diego Copetti (IRSA-CNR), Mauro Olivieri (Direttore Tecnico Acque Bresciane), Marco Domenico Bonaiti (Presidente ATO Lecco), Marco Rusconi (Direttore Tecnico Lario Reti Holding), Massimo Mastromarino (Presidente Ato del Ceresio), Marco Cavallin (Amministratore delegato Soc. Alfa), Daniele Magni (Segreteria Tecnica AQST Lago di Varese), Barbara Meggetto (Presidente Legambiente Lombardia). Con la moderazione di Silvia Argentiero (Legambiente Lombardia) e Lorenzo Baio (vicepresidente Legambiente Lombardia). 

Il monitoraggio scientifico. I prelievi di Goletta dei Laghi sui laghi lombardi sono stati realizzati dal 10 al 19 giugno 2025 da tecnici, volontarie e volontari di Legambiente. I campioni per le analisi microbiologiche sono stati prelevati in barattoli sterili e conservati in frigorifero, fino al momento dell’analisi, che ha avuto luogo lo stesso giorno di campionamento o comunque entro le 24 ore dal prelievo. I parametri indagati sono microbiologici – Enterococchi intestinali ed Escherichia coli – classificando come “inquinati” i campioni che superano i limiti di legge e come “fortemente inquinati” quelli che li superano di oltre il doppio, secondo quanto stabilito dalla normativa nazionale sulle acque di balneazione (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010). I risultati di Goletta dei Laghi non certificano la balneabilità dei punti di campionamento. I punti di prelievo vengono scelti in base al rischio potenziale di inquinamento, sulla base delle segnalazioni dei circoli di Legambiente e dei cittadini tramite il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi, torrenti, scarichi e piccoli canali rappresentano le principali vie di contaminazione batterica nei laghi, a causa di una depurazione insufficiente o di scarichi abusivi. 

c. s.