Salute - 27 giugno 2025, 11:41

I bambini e le ecografie: a colloquio con il dottor Luca Cova

Radiologo con un'importante esperienza all’ospedale di Busto Arsizio, è entrato nello staff del San Carlo Diagnostic Cdtt diventando principale referente per le ecografie pediatriche. La professionalità, le ragioni di una “vocazione” e il contatto con pazienti imprevedibili: «Non sempre sono collaborativi ma avere a che fare con loro può essere uno spasso»

Il dottor Luca Cova

L’approdo in via Castelfidardo è avvenuto un paio di mesi fa: Luca Cova, medico radiologo dal lungo percorso nella sanità pubblica, è oggi principale referente in San Carlo Diagnostic Cdtt per l’esecuzione di ecografie pediatriche. Un servizio dedicato a una fascia d’età ampia, dai neonati ai diciottenni, che viene effettuato con professionalità e una capacità di relazione maturata a contatto con i pazienti, nel tempo.

«Alle spalle – specifica il dottor Cova – ho 35 anni di attività, una corposa esperienza nella Radiologia interventistica all’ospedale di Busto e l’insegnamento di due maestri di riconosciuto valore, Luigi Solbiati e Luigi De Pra. Mi hanno fatto amare questo lavoro. Un lavoro che oggi svolgo dedicandomi in gran parte, appunto, alle ecografie pediatriche».

Quali le ragioni di un interesse cresciuto nel tempo fino a diventare quasi un “marchio di fabbrica? «Come noto, le ecografie sono appannaggio del radiologo ma le possono eseguire diversi specialisti. E si “appoggiano” a ulteriori competenze cliniche. Ma l’ecografia pediatrica è un caso a sé, prevede conoscenze che vanno dall’addome all’apparato muscolo-scheletrico… Ed è proprio per questo, probabilmente, che la trovo stimolante».

Non un impegno da poco: «Posso azzardare che circa il 30 per cento delle “mie” ecografie avvenga su under 18, tendenzialmente bambini. Alcuni tipi si eseguono solo su di loro, come quelle dell’encefalo. O del timo, organo linfatico del torace».

Al di là degli aspetti tecnici, del resto, l’esperienza è preziosa nel contatto con pazienti anche piccolissimi, in qualche modo imprevedibili. «È vero – conferma Cova – non necessariamente sono collaborativi. Ma proprio per questo avere a che fare con loro può essere interessante. Sarà questo, sarà che è stimolante comunicare con loro, sarà che sono nonno… Fatto sta: il mio lavoro mi piace».

Stesso piacere nel contatto con i genitori? «Loro, o i tutori, sono spesso preoccupati. È comprensibile che gli adulti siano apprensivi per lo stato di salute di un bambino. Qui al San Carlo Diagnostic effettuiamo le ecografie pediatriche con strumentazione specifica, di ultima generazione. Per gli adulti, ovviamente, conta innanzitutto questo, insieme alla preparazione di chi esegue l'esame. Il fatto che l'ecografia non preveda il ricorso a pratiche invasive aiuta a fare gli approfondimenti del caso senza grandi tensioni. Se poi il medico riesce a mettersi in relazione con il paziente, meglio ancora. Per tutti, anche per il medico».

S.T.