Busto Arsizio - 27 giugno 2025, 12:36

Rifiuti abbandonati, spunta pure un divano. Tallarida: «Adesso basta, servono più fototrappole»

Dopo gli ennesimi episodi di inciviltà, concentratisi questa volta nella zona di Borsano, il consigliere delegato a Verde ed Ecologia insiste sulla necessità di ampliare il numero di occhi elettronici per stanare i responsabili: «Non paghino più i cittadini onesti»

In via del Lazzaretto, sacchi con rifiuti di vario genere. Nella zona boschiva poco lontano dal termovalorizzatore di Neutalia, ancora a Borsano, un divano, un materasso, sedie e via così con scarti di ogni tipo.
È solo l’ultimo “regalo” che qualche incivile ha riservato alle zone verdi di Busto, scambiate per discariche a cielo aperto.

Non è una novità, purtroppo. E, come sempre, il Comune si è attivato per ripulire le aree colpite. Col risultato che ancora una volta saranno i cittadini perbene a doversi far carico di questi servizi “extra”.

«Non è più accettabile, i responsabili di questi gesti devono pagare», tuona il consigliere comunale delegato a Verde ed Ecologia Orazio Tallarida.
«Servono più fototrappole, perché non è possibile che nel 2025 questi episodi si ripetano».

Nelle scorse settimane, il Comune, in attesa di entrare in possesso delle due fototrappole ad alta risoluzione vinte attraverso un bando regionale, aveva deciso di noleggiarne altre.
Ma per Tallarida è giunto il momento di valutare seriamente la possibilità di investire ulteriori fondi per ampliare il numero di occhi elettronici e, con questi, le possibilità di stanare chi compie questo tipo di reati.

«Ho dato indicazione di pulire le zone dove sono stati abbandonati i rifiuti negli scorsi giorni – spiega Tallarida –. Non è accettabile lasciare lì quegli spettacoli indecenti. Allo stesso tempo, non è possibile che ogni volta si debbano spendere soldi pubblici per questi motivi, col risultato che a pagare sono sempre i cittadini onesti. Pertanto, insisto sulla necessità di dotarci di un numero maggiore di fototrappole per riuscire a individuare chi pensa di poter deturpare impunemente l’ambiente. Adesso basta».

R.C.