Salute - 25 giugno 2025, 11:54

Cardiochirurgia mininvasiva, l’Ospedale di Legnano è tra le eccellenze

Interventi su valvole mitraliche e aortiche con tecniche sempre meno traumatiche. «Non solo tagli più piccoli, ma un nuovo modo di fare chirurgia: mirata, personalizzata, più umana», spiega il Dottor Di Credico. Investimenti, tecnologie avanzate e lavoro di squadra alla base di un modello di sanità pubblica che funziona

Alla Cardiochirurgia dell’Ospedale di Legnano l’innovazione è ormai una realtà quotidiana. Accanto agli interventi tradizionali eseguiti tramite sternotomia completa – che resta ancora oggi l’approccio indicato in diversi casi complessi – l’équipe chirurgica ha sviluppato e consolidato con successo l’utilizzo di tecniche mininvasive, in particolare per il trattamento delle patologie valvolari.

Nei giorni scorsi sono stati eseguiti nuovi interventi di sostituzione o riparazione della valvola mitralica mediante accessi minitoracotomici: una piccola incisione laterale di circa 4-6 cm, consente di raggiungere il cuore evitando completamente l’apertura dello sterno.

Questo approccio permette di trattare sia le insufficienze mitraliche degenerative che quelle funzionali, con tecniche di plastica valvolare o con impianto di protesi biologiche.

Anche per la valvola aortica si ricorre con sempre maggior frequenza alla ministernotomia – un’apertura parziale dello sterno, limitata alla porzione superiore – che consente di sostituire la valvola con risultati sovrapponibili alla sternotomia completa, ma con un impatto decisamente minore sul paziente. I vantaggi delle tecniche mininvasive sono evidenti: minore trauma chirurgico, riduzione del dolore post-operatorio, minor rischio di infezioni, degenze ospedaliere più brevi e un ritorno più rapido alle normali attività quotidiane. 

Anche dal punto di vista estetico, le cicatrici più contenute rappresentano un elemento non trascurabile per molti pazienti.

«Non si tratta semplicemente di ridurre le dimensioni del taglio – spiega il Dott. Germano Di Credico, cardiochirurgo, responsabile del Dipartimento Cardio Vascolare dell’ASST Ovest Milanese – ma di adottare un nuovo modo di intendere la cardiochirurgia: meno invasiva, più mirata, personalizzata sul singolo paziente. Il nostro obiettivo è offrire una chirurgia efficace e al tempo stesso meno pesante da affrontare e da superare».

«L’Ospedale di Legnano conferma così il proprio ruolo di riferimento per la cardiochirurgia a livello regionale e nazionale – commenta Il Direttore Generale dell’ASST Ovest Milanese Francesco Laurelli - dimostrando che nella sanità pubblica è possibile fare innovazione concreta, accessibile e di qualità. Un’eccellenza costruita sull’esperienza, sulla ricerca e sulla volontà di migliorare ogni giorno il percorso di cura dei pazienti».

«Un elemento chiave che rende possibile questa evoluzione è il costante investimento in tecnologie avanzate – sottolinea Maria Luigia Barone, Direttore Amministrativo - e l’Ospedale di Legnano ha dotato il blocco operatorio cardiochirurgico di strumentazioni di ultima generazione, che permettono una maggiore precisione, visibilità e sicurezza durante gli interventi, riducendo i margini di errore e migliorando l’esperienza intraoperatoria per il paziente e per l’équipe».

«Dietro questi risultati c’è un lavoro di squadra costante, altamente specializzato – aggiunge il Direttore Sanitario Valentino Lembo – e multidisciplinare, che coinvolge chirurghi, anestesisti, perfusionisti e infermieri. L’équipe cardiochirurgica dell’Ospedale di Legnano è impegnata da anni nell’affinamento di queste tecniche, attraverso formazione continua, aggiornamento su scala nazionale e internazionale, collaborazione multiprofessionale e un’attenta selezione dei pazienti attraverso percorsi diagnostico-terapeutici».

Redazione