Cronaca - 25 giugno 2025, 09:16

Maxi operazione contro il riciclaggio europeo: 11 arresti e nuovi legami con i clan di camorra

Undici arresti eseguiti tra Italia ed Emirati nel prosieguo dell’operazione Moby Dick. Le indagini svelano nuovi legami con i clan camorristici

In data odierna, militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Varese, unitamente al personale della Polizia di Stato del Servizio Centrale Operativo, della SISCO e della Squadra Mobile di Palermo, hanno dato esecuzione al provvedimento che dispone la custodia cautelare in carcere nei confronti di 11 indagati, emesso dal GIP presso il Tribunale di Milano su richiesta degli uffici di Milano e Palermo della Procura Europea (EPPO).

I soggetti colpiti dalla misura restrittiva sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere a carattere transnazionale dedita al cosiddetto lavaggio dell’IVA intracomunitaria, al riciclaggio, al reimpiego ed all’autoriciclaggio dei relativi proventi, con l’aggravante di cui all’art. 416 bis.1 c.p., sotto il duplice profilo del metodo e della finalità di agevolazione dell’associazione camorristica.

Le investigazioni che hanno determinato l’emissione degli odierni provvedimenti rappresentano la prosecuzione delle attività d’indagine culminata, il 14 novembre 2024, con l’arresto di 47 indagati nell’ambito dell’operazione Moby Dick, che aveva disarticolato una organizzazione transnazionale operante in Italia, Spagna e altri Paesi dell’Unione Europea, nonché in Svizzera, Singapore ed Emirati Arabi Uniti, con il sequestro preventivo di beni mobili e immobili per un valore superiore ai 650 milioni di euro.

In quella circostanza si era reso irreperibile un cittadino belga, ritenuto al vertice dell’organizzazione criminale, tratto in arresto dopo sei mesi di latitanza, il 26 maggio scorso, presso l’Aeroporto di Milano Malpensa, dove era giunto con un volo proveniente dall’Albania.

Nel corso della successiva attività investigativa sono state acquisite ulteriori risultanze indiziarie nei confronti degli indagati, emerse sia dalle dichiarazioni auto ed etero accusatorie rese da taluno di essi, sia dall’analisi del materiale documentale e dei dispositivi elettronici ed informatici sequestrati il 14 novembre scorso. Ciò ha consentito di rafforzare il quadro accusatorio in precedenza delineato, portando all’emissione di un nuovo provvedimento cautelare restrittivo e rivelando la contiguità degli odierni indagati ai clan camorristici Nuvoletta di Marano di Napoli e Di Lauro di Scampia.

Tra i destinatari della misura, nove sono stati rintracciati nelle province di Napoli e Roma, mentre nei confronti di due soggetti, localizzati negli Emirati Arabi Uniti – in particolare a Dubai – l’Autorità giudiziaria procedente ha emesso un Mandato di arresto in ambito europeo.

Sono tuttora in corso perquisizioni nelle province di Napoli e Roma, eseguite da personale della Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, coadiuvato da equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine.

L’odierno provvedimento, emesso dal Gip di Milano sulla base delle risultanze investigative emerse nel corso delle indagini, si fonda su gravi e concordanti indizi di colpevolezza, significando che le piene responsabilità penali per i fatti indicati saranno accertate solo in sede di giudizio, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di innocenza.

Redazione