Busto Arsizio - 23 giugno 2025, 16:51

Addio a Leonardo Patruno, tecnico meticoloso e maestro dei pennelli

Leonardo Patruno è morto a 84 anni: storico geometra del Comune di Busto Arsizio, era un appassionato pittore. Il funerale si terrà mercoledì 25 giugno alle 15 nella chiesa di Beata Giuliana

Sembrava burbero, scontroso, di quelli che non fanno sconti. Ma chi lo conosceva davvero sapeva bene che sotto quella scorza da uomo duro batteva un cuore generoso, capace di infinita dedizione per la sua famiglia, per il lavoro e per l’arte. Leonardo Patruno è morto all’età di 84 anni. Ne avrebbe compiuti 85 il prossimo 21 dicembre. 

Una vita spesa al servizio della città di Busto Arsizio, quella di Leonardo, geometra all’ufficio strade e fognature del Comune, dove non solo svolgeva il suo lavoro con rigore e precisione, ma lo insegnava anche agli altri. E non a caso tutti, colleghi e giovani geometri, lo chiamavano “il Maestro”. 

«Leonardo è stato la storia dell’ufficio – ricorda con affetto l’amico ed ex assessore ai lavori pubblici Alberto Riva – conosceva ogni condotta come le sue tasche, persino l’altezza dello scorrimento dell’acqua. Aveva rigore, sì, ma anche passione e competenza. Amava il suo lavoro, lo prendeva sul serio e lo trasmetteva agli altri». Un uomo che controllava tutto in prima persona, che aggiornava i registri delle fognature con scrupolo e che difendeva i suoi dipendenti con fermezza. Rigoroso con sé stesso, e proprio per questo anche con gli altri.

Ma Leonardo non era solo un tecnico meticoloso: nel tempo libero si trasformava in artista. Aveva una passione viscerale per la pittura, coltivata fin da ragazzo. In cantina si era ricavato uno studio tutto suo, un rifugio creativo dove passava ore a dipingere, spaziando dal figurativo all’astratto. Ogni volta che un’idea lo colpiva, lui la trasformava in un quadro. Partecipava a mostre personali e collettive, sempre molto apprezzate, accompagnate da presentazioni curate da relatori di spessore. 

Frequentava con costanza il Cab, il centro artistico bustese, dove condivideva la sua passione con altri pittori locali. Lì era di casa, come nel suo studio. La pittura era il suo secondo linguaggio, forse quello più autentico. 

Ma il suo vero capolavoro restava la famiglia. Padre di Fiorella e Flavio, nonno amatissimo di tre nipoti, era un punto di riferimento costante. «Li ha sempre accuditi – racconta la nuora Francesca Toia – li andava a prendere a scuola, li accompagnava a fare sport, li portava al mare in vacanza. Mi ha dato una mano enorme, soprattutto quando io lavoravo e non potevo seguirli come avrei voluto». Una presenza discreta ma solidissima, capace di dare amore senza tante parole.

Il funerale si terrà mercoledì 25 giugno alle 15 nella chiesa parrocchiale di Beata Giuliana, preceduto dalla recita del rosario alle 14.45. 

Leonardo Patruno se n’è andato lasciando dietro di sé una città con le strade più dritte, le fognature più ordinate, ma soprattutto una famiglia colma di gratitudine e di ricordi. E tanti quadri, testimoni silenziosi di un’anima che, sotto la scorza ruvida, sapeva parlare col colore.

Laura Vignati