Busto Arsizio - 22 giugno 2025, 13:00

Il “Don Paolo” festeggia gli sposi: «Matrimonio in crisi? Il futuro spaventa, ma queste coppie ci dicono di avere fiducia»

Nell’ambito della patronale della parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, la messa è stata dedicata alle coppie che festeggiano un anniversario di nozze significativo, dai dieci ai 63 anni. Don Stefano: «Investire nel futuro non è imprudenza o faciloneria, ma una scelta consapevole»

Il “Don Paolo” di Busto Arsizio omaggia i propri sposi. Questa mattina, nell’ambito della patronale della parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, la messa è stata dedicata alle coppie che festeggiano un anniversario di nozze significativo.

Diciassette i matrimoni ricordati, dai dieci anni di nozze fino ai 63 di Romano Zambenedetti e Gabriella Bevilacqua. Traguardo speciale anche per il consigliere comunale Santo Cascio, unito da cinquant'anni con la moglie Maria Grazia Genoni. Nozze d'oro anche per Edoardo Elia e Maria Angela Ramelli.
Se il matrimonio è in crisi, «queste storie ci dicono che è possibile avere fiducia e che investire nel futuro non è imprudenza o faciloneria, ma una scelta consapevole», ha spiegato il parroco don Stefano Rho.

Timori e fiducia: «Non preoccupatevi»

«Dicono che il matrimonio sia un’istituzione in crisi – ha esordito nell’omelia don Stefano –. Calano quelli civili, “crollano” addirittura quelli religiosi dal punto di vista numerico». Perché? «Molti forse ritengono che sia un’istituzione superata, che un’unione non abbia bisogno di essere formalizzata o benedetta».

Ma per il parroco, «a volte il problema è non riuscire a guardare con fiducia al futuro. Il futuro spaventa. Ci si dice “so cosa vivo oggi, ma chi può darmi rassicurazioni sul domani?”. Sono convinto che tanti giovani vivano un amore sincero, ma il domani fa troppa paura».
Lo stesso discorso, per il sacerdote, riguarda i figli: «Alcuni non li vogliono, per qualcuno sono un impedimento alla realizzazione personale o al godersi la vita. Ma tanti altri hanno timore del futuro. Si chiedono: che mondo troveranno? Saprò accompagnarli e metterli in condizioni di vivere una vita degna?».

Per rispondere, don Stefano si è rifatto alle parole di Gesù lette nel Vangelo: «Non preoccupatevi». «Non un invito all’incoscienza o al menefreghismo. Ma il pensiero del domani non deve inquinare il presente, caricando l’oggi di un peso che ora è solo immaginato o temuto. Così ci si impedisce di vivere il presente perché mente e cuore sono troppo impegnati a immaginare quello che potrà accadere, in una costante inquietudine».

Non un invito all’incoscienza, dunque, ma alla fiducia. La stessa che si ritrova nella testimonianza delle coppie celebrate oggi al Don Paolo: «Le loro storie ci dicono che è possibile avere fiducia. Che investire nel futuro non è imprudenza o faciloneria. È la scelta di chi sa affidarsi e conosce Colui a cui ci si affida».
«L’avvenire è nella mani di Dio e meglio di così non potrebbe andare», ha concluso il parroco citando nel centenario della morte Pier Giorgio Frassati, che a settembre verrà canonizzato.
Nel corso della celebrazione è stata rinnovata la benedizione degli anelli nuziali degli sposi.

La patronale continua

Dopo la messa, la giornata è proseguita con il pranzo comunitario a base di paella. La festa prosegue anche la prossima settimana con momenti di leggerezza e svago e momenti spirituali. In particolare, domenica 29 giugno, nel giorno dei santi patroni Pietro e Paolo, si terrà la messa solenne con la celebrazione dei dieci anni di sacerdozio di don Gabriele Colombo e dei 35 anni di don Stefano Rho, seguita dalla benedizione del quartiere e da un aperitivo comunitario.

L’indomani la chiusura con la messa di ringraziamento per la parrocchia e per i suoi defunti, presieduta da padre Alberto del Pime nel cinquantesimo anniversario di ordinazione sacerdotale.
Quest’anno ricorre anche il primo secolo di attività della scuola dell’infanzia Lissoni. Per celebrare la ricorrenza, sono stati allestiti una mostra e un calendario di appuntamenti.

Riccardo Canetta