Una vita lunga, in parte avventurosa, segnata da grandi dolori come la perdita del figlio Marco. Ma anche fatta di lucidità fino all'ultimo, di uno strumento amato che l'ha sempre accompagnato, la fisarmonica, dell'orgoglio e dell'affetto per la famiglia.
Ai funerali di Renato Sartori, scomparso a 92 anni (LEGGI QUI), celebrati oggi nella basilica di San Giovanni a Busto Arsizio, il ricordo prima di tutto nell'omelia da parte di don Peppino Colombo, quindi la lettera scritta e letta da Franco, accanto al fratello Andrea. Marco, presidente dell'Inail, morì nel 2011.
Caro Papà,
Hai avuto una vita lunga, impegnativa, complicata e direi anche un po’ avventurosa. Gli ultimi 30 anni sono stati davvero molto difficili, con la perdita drammatica prima della Mamma e poi di Marco. Di questi lutti avevo capito che non amavi molto parlarne, per cui cercavo di farne accenno il meno possibile.
Avevi un carattere particolare, brusco e non è mai stato semplice andare d’accordo con te perché ti accendevi facilmente: direi una caratteristica di quasi tutti i Sartori. Devo dire però che negli ultimi anni ti eri addolcito molto, sembravi capire di più le persone e avevi più pazienza.
Hai sempre fatto il tifo per Andrea insieme a tutti noi perché, giovanissimo, aveva deciso di partire per lavorare all’estero. Una scelta coraggiosa e direi lungimirante che abbiamo sempre ammirato e che gli ha portato tanto successo. Eri sempre felice quando ti portavo articoli di giornale che raccontavano del suo lavoro, li leggevi sempre con grande attenzione.
Da parte mia penso di avere fatto il massimo. Ho passato tanto tempo con te negli ultimi, diciamo, dodici anni. Scherzando ti dicevo che oramai eravamo diventati una coppia di fatto. A volte anche io perdevo la pazienza, perché non era facile stare dietro a tutto. Però è stato un bel viaggio, perché ci siamo conosciuti molto meglio. Mi piaceva aiutarti e il portarti a pranzo era diventato una tradizione. Ti facevo raccontare i molti aneddoti della tua vita, riuscendo così a colmare alcune lacune che avevo nei miei ricordi. Di questo ringrazio anche il tuo caro cugino Bruno che ogni tanto ci faceva compagnia aiutandoti a ricordare meglio.
Adoravi i tuoi Nipoti: Leonardo, Lara, Lukas e Jacopo e tutte le volte che li vedevi ti brillavano gli occhi azzurri. Il piccolo Lukas, in particolare, ti colpiva molto per il suo innato Amore per la musica.
Hai vissuto nella tua casa sino a 91 anni compiuti, con solo la bravissima Aiscia che veniva 4 ore al giorno ad aiutarti, hai suonato la tua fisarmonica fino alla fine e hai guidato sino a 90 anni. Tutti ti ricordano aggirarti per Busto con la tua Mini, soprattutto i titolari dei Ristoranti in cui amavi andare a pranzo o a cena. Sei sempre rimasto lucido sino a pochi giorni fa: davvero un bel traguardo!
Ti vogliamo bene e ti stringiamo forte, fai buon viaggio e dai un grande abbraccio alla Mamma e a Marco da parte nostra. Sei stato un grande combattente, non hai mai mollato: riposa in Pace te lo meriti!