Sport - 18 giugno 2025, 11:10

VIDEO E INTERVISTA. Ghisellini: «Ci sentiamo in dovere di ripresentarci per lo sport di Busto. Che medaglia il sorriso dei bambini»

Giovedì l'assemblea per il rinnovo di Assb: «Siamo un gruppo coeso e motivato». Dalla pandemia alla riforma dello sport passando per la piscina: «Conta il bene comune. E nel 2026 siamo pronti a festeggiare i 60 anni»

«Mi sento in dovere di ripresentarmi». Cinzia Ghisellini, presidente dell'Assb, non ama però parlare di sé, preferisce ricordare la forza e la bellezza di essere squadra: è il gruppo («coeso, che ha lavorato bene») a ricandidarsi dopo quattro anni di lavoro per le società sportive bustocche. Giovedì 19 giugno nella sede di via Ariosto si svolgerà l'assemblea.

Quel senso del dovere -  importante ma da vivere con il sorriso, con una seria leggerezza - guida la sua vita ed è condiviso dal direttivo_ «Abbiamo buone motivazioni per far emergere lo sport di Busto». Accanto a Cinzia in questi anni ci sono stati il vicepresidente vicario Fabrizio Ranisi, la vicepresidente Maria Teresa Nasatti: si ripresentano appunto, con Filippo Giorgetti, Giampiero Reguzzoni, Massimo Tosi, quasi tutti a parte alcune scelte anche nel segno del cambio generazionale.

L'Assb ha anche lanciato l'invito ai volontari nei giorni scorsi (LEGGI QUI): «Abbiamo sempre bisogno di persone che diano una mano. È un problema sentito a livello nazionale». Cinzia, che è anche vicepresidente di Federciclismo Lombardia, parla con entusiasmo anche di ciò che vede in questa disciplina, nella medaglia più bella che ripaga di ogni fatica: «Il sorriso dei bambini, una felicità che mette la pelle d'oca. Lo sport è una sorta di educazione di vita, ti insegna a stringere i denti, ma ti dà la possibilità di perdere e vincere, vivere la vita per quello che è. Vedi bambini che piangono e un minuto dopo è tutto passato... sono loro che ci insegnano».

Per quanto riguarda il lavoro a Busto, questi quattro anni sono iniziati con l'onda lunga della pandemia, quella che minacciava di impoverire una generazione di sportivi con tutte le limitazioni. Per fortuna, o meglio per impegno, non è stato così, anche se le chiusure hanno inciso sui ragazzi e non solo. Anni di risultati importanti, di unità con la festa dello sport o la Pasqua dell'atleta, di gioia con la disponibilità della sede rinnovata, di sostegno nel delicato cammino della riforma dello sport («Una tegola per tutte le società sportive, ci sono altri progetti a sostegno su questo tema»). La formazione è stato un altro principio fondamentale: perché il volontario deve essere preparato per dare il meglio di sé.

«L'ho detto in preassemblea - osserva Cinzia Ghisellini - nulla dev'essere scontato, neanche la nostra candidatura. Dobbiamo metterci in discussione, ma la mission è quella dedicata al bene dello sport cittadino e non si segue solo la società che si rappresenta, ma tutta la collettività. Il bene è un volano. L'obiettivo è sempre quello dei bambini, del movimento giovanile».

Quattro anni fa, l'assemblea si teneva nella sala Tramogge, con i partecipanti seduti un seggiolino sì e uno no per le indicazioni anticontagio. «Sembra ieri, è vero che l'onda lunga la stiamo vivendo ancora - osserva Cinzia Ghisellini - lo vedo anche nella scuola tra i ragazzi. Ma lo sport aiuta, fortifica. Sport per tutti, è perché ciascuno deve trovare la propria strada». I volontari, con la formazione, sono anche in grado di aiutare nelle situazioni difficili: l'ultima che si è presentata, la chiusura della piscina, gravosa per le società legate al nuoto.

Insieme, anche con nuovi progetti «come il basket per i ragazzi ospiti nel carcere - conclude CInzia - perché ne vale sempre la pena, per tutto. E per tutti. Ogni lasciata è persa».

Nel 2026 poi Assb compierà 60 anni e vuole affrontare questo traguardo al meglio. Ovvero seminando ancora per il futuro, per altri sorrisi dei bambini che vincano e perdano.

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Marilena Lualdi