Gallarate - 11 giugno 2025, 20:57

Piscina di Moriggia, la minoranza all'attacco

Il PD di Gallarate: «Chiusa per un anno, un atto di fede che penalizza i cittadini. Scelta assurda, si lavora d’inverno e si chiude d’estate. Così si perdono le famiglie»

La piscina di Moriggia torna a far discutere. A sollevare il polverone, ancora una volta, sono i consiglieri di minoranza del Comune di Gallarate che, nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri pomeriggio davanti all’impianto, hanno denunciato pubblicamente le scelte dell’amministrazione Cassani in merito alla riqualificazione della struttura.

Dopo anni di promesse, annunci, cambi di gestori e strategie mai portate a termine, il progetto di rinnovo sembra finalmente prendere corpo. Ma la minoranza non ci sta e punta il dito contro la mancanza di trasparenza, la tempistica discutibile dell’intervento e soprattutto i disagi arrecati all’utenza.

Un progetto sempre rinviato

La piscina di Moriggia, dicono i consiglieri, «è stata il mal di testa cronico delle due consiliature Cassani»: mai guarita del tutto, spesso trascurata, ora improvvisamente chiusa per un intero anno. Eppure già la giunta Guenzani, nel 2015, aveva stanziato 700mila euro per un primo ammodernamento. Cifra poi ritenuta insufficiente dall’attuale sindaco, che ha virato su una strategia di esternalizzazione e project financing. Ma la ricerca del “santo Graal” – un privato disposto a investire interamente sulla struttura – è naufragata più volte.

Nel 2019 la gestione passa allo Sporting Club Verona, che però accumula 300mila euro di debiti e propone un canone mensile di soli 500 euro. Poi arriva Ticino Nuoto, sostenuta economicamente dal Comune, con l’impegno di presentare un progetto di riqualificazione. Progetto che nel 2023 si arena per “mancanza di partner finanziari”, secondo Cassani, mentre i gestori lamentano l’assenza di risposte istituzionali.

Chiusura annuale e “atto di fede” 

Ora, a maggio 2025, il Comune conferma l’avvio di una procedura per affidare i lavori tramite una partnership pubblico-privata: un raggruppamento di imprese ha presentato un progetto “completo e asseverato” che potrebbe far partire i lavori entro fine anno. Ma la piscina, nel frattempo, chiuderà dal 1° settembre per un anno intero. E qui si concentra la critica della minoranza.

«Ci viene chiesto un gigantesco atto di fede – si legge nella nota dei consiglieri –. Non abbiamo potuto visionare i dettagli, né in commissione né in altra sede istituzionale. Il progetto ci viene presentato come fatto compiuto, e perfino l’annuncio della chiusura arriva dall’attuale gestore e non dal Comune. È questa la partecipazione democratica che merita la città?».

Ancora più netta la dichiarazione di Giovanni Pignataro, capogruppo del PD:
«Anziché programmare i lavori all’interno durante il periodo estivo, nel quale si può usare la piscina all’esterno, si programmano i lavori nel periodo invernale. Questa è una mera assurdità che costringe le famiglie a spostarsi su altri territori, con il rischio che non tornino più ad usufruire della piscina comunale di Gallarate».

Alice Mometti