Un Teatro di via Dante gremito di pubblico ha accolto i candidati in corsa per le elezioni amministrative castellanzesi che, nella serata di mercoledì 21 maggio, si sono presentati alla cittadinanza nel tradizionale appuntamento “Una poltrona per quattro”.
A moderare il confronto, organizzato come sempre dalle associazioni castellanzesi Area Giovani e Il Prisma, il giornalista Andrea Della Bella, che domanda dopo domanda ha permesso a Cristina Borroni, Romeo (Mino) Caputo, Luciano Lista e Paolo Pagani di illustrare la quasi totalità del contenuto dei loro programmi.
Tanti gli argomenti trattati di fronte ad un pubblico attento durante la serata, a partire dall’ormai discusso ovunque arrivo del Mill, che tutti e quattro i candidati hanno dichiarato essere una risorsa per la città, passando per la necessità di investire sul sociale sino ad arrivare al recupero delle aree dismesse e alle strategie da mettere in campo per garantire manutenzioni straordinarie per migliorare il decoro della città.
Ma se tutti questi argomenti sono stati già ampiamente trattati durante le serate di presentazione delle liste “Castellanza nel Cuore”, “Castellanza Protagonista”, “Partecipiamo” e “SìAmo Castellanza”, durante il dibattito sono emersi due nuovi temi sui quali i rappresentanti dei quattro gruppi sono stati invitati a riflettere.
IL COINVOLGIMENTO DEI GIOVANI
Ai quattro candidati, infatti, è stato chiesto come hanno intenzione di fare per far sì che i giovani si sentano coinvolti in quella che è la vita della città.
«Non bisogna parlare dei giovani, i giovani vanno ascoltati – ha esordito Cristina Borroni – tanto è vero che nel mandato precedente abbiamo fatto una ricerca dove abbiamo voluto farli parlare direttamente.
Quello che è emerso è che questi ragazzi non vivono l’identità di questa città, per loro Castellanza è un non luogo e non si sentono parte della comunità.
Il grosso lavoro da fare è quello di recuperare la relazione con loro, aprendo un dialogo perché siamo noi che abbiamo bisogno di qualcuno che ci porti nuove idee, freschezza e competenza, perché loro ne hanno moltissime.
Per questo, anche grazie ai risultati di questa ricerca, vogliamo creare un canale di comunicazione continua con loro, per concordare in che modo intendono partecipare e quali sono le loro esigenze, per poi andare a definire quali sono gli spazi di loro interesse».
«I giovani sono una risorsa – ha proseguito Mino Caputo – che deve contribuire alla crescita della città, il problema è mettersi in relazione con loro e capire come.
Sicuramente il modello amministrativo può essere un esempio, perché se l’amministrazione si mette in un atteggiamento di ascolto e di confronto, questo diventa un presupposto fondamentale per cominciare a recuperare, con tutti e non solo con i giovani, un segno di attenzione e di partecipazione per la comunità.
Questi modelli di gestione molto autoreferenziali e molto chiusi in sé stessi, che non sono solo di quest’amministrazione ma anche di chi l’ha preceduta, hanno in un certo qual modo condizionato questa situazione.
I giovani vanno ascoltati ma, come in ogni famiglia, il capofamiglia deve dare il buon esempio».
«A Castellanza – ha spiegato Luciano Lista – c’è una percentuale di giovani molto risicata rispetto al resto della popolazione, e spesso vanno via dalla città; noi abbiamo previsto delle politiche per coinvolgerli, come ad esempio il consiglio comunale dei ragazzi, partecipato anche dagli adulti della politica, che può rappresentare una prima forma di avvicinamento a quello che è il mondo delle istituzioni e delle scelte amministrative.
Poi abbiamo pensato di valorizzare lo spirito dei giovani attraverso il riconoscimento dell’impegno e del merito scolastico, con il premio maturandi, che può incentivarli anche a proseguire gli studi universitari.
In ultimo un bando per valorizzare le loro idee imprenditoriali; queste sono forme di partecipazione attiva dirette e coinvolgenti».
«La partecipazione dei giovani – ha sottolineato Paolo Pagani – si fa facendo partecipare i giovani; so che è una tautologia, ma stiamo continuando a parlare di iniziative che rispondono a strutture, strumenti e modalità che sono quelle degli adulti, non le loro.
I giovani vanno ascoltati, facendo sì che siano loro a dirci e farci capire cosa hanno bisogno, coinvolgendoli in questo modo e non dimenticando che i giovani di oggi non sono quelli di dieci anni fa, hanno esigenze diverse, ragionano in modo diverso e si muovono in modo diverso nel mondo.
O impariamo a capire questa cosa o altrimenti daremo loro sempre risposte vecchie di vent’anni, che non sono adatte alle esigenze che hanno oggi, che vivono una realtà lontana anni luce da quella che stiamo descrivendo, fatta di esigenze che sono cambiate e che noi siamo tenuti a imparare a conoscere attraverso l’ascolto».
LE PRIME PRIORITÀ
In ultimo i candidati hanno elencato le tre priorità che avranno nel momento in cui dovessero essere eletti.
«Vogliamo avviare un percorso partecipativo per trovare insieme ai cittadini un nome al parco urbano che verrà creato nel fondo valle – ha illustrato Cristina Borroni – noi siamo pronti abbiamo delle proposte da discutere con i cittadini e la prima cosa che faremo sarà questa.
La seconda che faremo è l’avvio del procedimento di variante del PGT, abbiamo già deciso cosa fare in proposito, e in ultimo le manutenzioni straordinarie delle proprietà comunali, che abbiamo già in corso e che intendiamo continuare».
«La prima è la centrale del polo chimico e le criticità che sta creando a determinate famiglie di Castellanza – ha dichiarato Mino Caputo – perché la criticità anche di una sola famiglia deve essere considerata la criticità di tutta la comunità.
La risoluzione del contenzioso in essere con i dipendenti del comune, trovando con loro una mediazione e infine lavorare a una sempre miglior pianificazione degli interventi di manutenzione e di cura del decoro cittadino».
«Per la sicurezza serve un patto con i sindaci dei comuni limitrofi e con il Prefetto per avere più pattuglie sul territorio e sconfiggere lo spaccio ai bordi della città – ha osservato Luciano Lista – dopodiché la manutenzione ordinaria e soprattutto straordinaria.
Va ridisegnato mettendoci la testa il trasporto pubblico locale, e il Mill, che darà lo slancio e permetterà di concretizzare l’idea di fondo valle aggregativo di tutta la città».
«Pensando a cose che effettivamente si possono fare subito – ha riflettuto Paolo Pagani – è essenziale ragionare sul decoro urbano e sulle manutenzioni, si può fare e dunque deve essere fatto.
Un confronto sul Mill deve essere da subito intavolato, per la sua importanza e rilevanza nell’ambito di una visione prospettica del futuro della città e il tema della sicurezza, che non può essere dimenticata e deve essere perseguita con molta attenzione».