Valle Olona - 19 maggio 2025, 13:17

VIDEO. Grassi affida le redini di Confindustria Varese a Galdabini: «Il progetto Mill resta la priorità delle priorità»

Il presidente uscente ha ribadito le eccellenze e le sfide del territorio provinciale, passando anche dalla proposta di Castellanza e ribadendo il ruolo chiave di Malpensa

Da Volandia - luogo dove la storia, la tecnologia e i sogni si intrecciano - Confindustria Varese vive il passaggio delle consegne dal presidente uscente Roberto Grassi al neo leader Luigi Galdabini, alla presenza del presidente nazionale Emanuele Orsini (LEGGI QUI). Grassi si è congedato ricordando le sfide affrontate ma anche quelle che ci aspettano. Con occhi puntati a tema chiave del territorio come Malpensa e il progetto Mill a Castellanza ribadito come strategico.

«Stiamo vivendo un momento complesso e cruciale per le nostre imprese - ha detto Grassi -. Siamo entrati a far parte di un nuovo paradigma: geopolitico, tecnologico, energetico e culturale. Siamo immersi in un contesto di crescente incertezza, volatilità dei mercati, mutamenti tecnologici continui e un rapido rimescolamento degli equilibri internazionali. Quello che ieri era una certezza oggi è una variabile. Ne dobbiamo prendere atto e riposizionarci».

Ecco che la domanda cruciale: dove sarà Varese nel 2050. La risposta passa da Castellanza: «La nostra proposta è costruire Mill, la Fabbrica del Sapere e del Saper Fare. La sua realizzazione rimane per Confindustria Varese la priorità delle priorità. Dopo la tornata elettorale-amministrativa, appena si insedierà la nuova Giunta di Castellanza, torneremo a un serrato e collaborativo confronto per realizzare questo sogno, di cui ha bisogno tutto il territorio. MILL è una risposta di comunità in un territorio che vuole darsi nuove chance».

Un progetto ambizioso e non solo uno spazio fisico, si è insistito, in cui si giocano anche il ruolo della Liuc e l’apertura a tutto il mondo economico.

Ma poi Malpensa appunto: «La nostra proposta è investire nella valorizzazione di un settore che sempre più contraddistingue il nostro territorio, quello della logistica e dei trasporti, a partire da Malpensa e dai nostri hub intermodali. La logistica nell’attuale mondo dominato dall’ambiguità è un driver strategico per la competitività. Il potenziamento delle infrastrutture, con particolare attenzione a Malpensa, è fondamentale per migliorare l’accessibilità e favorire gli scambi commerciali. L’ho ribadito per tutto il mio mandato: l’attuazione del Masterplan 2035 di Malpensa e l’ampliamento dell’area cargo sono indispensabili. Così come lo è il collegamento dell’aeroporto con l’Alta Velocità».

La sostenibilità, la sburocratizzazione, la necessità di una politica industriale che non può fermarsi a Roma o Bruxelles: «Serve un forte protagonismo delle Regioni e delle amministrazioni locali. A livello regionale, servono politiche per cluster industriali ampi e integrati, che valorizzino la complessità produttiva di territori come quello varesino, dove convivono diverse eccellenze. L’aerospazio, come ci racconta questo museo, è sicuramente, una di queste. Ma non è la sola».

Grassi insiste su un impegno comune nelle questioni essenziali come la formazione mirata, a lavorare insieme come territorio. «Vanno, poi, sbloccate le progettualità, dando vita a idee ambiziose come la creazione - osserva -  in provincia di Varese di una Hydrogen Valley, a partire da Malpensa e dalla ex cartiera di Cairate, che può fare da apripista a un’intera filiera dell’idrogeno verde in Lombardia. Industria e non solo. Un altro cantiere importante che appoggiamo è quello della Fondazione per il turismo “Varese Welcome” creata dalla Camera di Commercio, sotto la guida del Presidente Mauro Vitiello».

Quindi il plauso al successore: «Luigi Galdabini è la persona giusta per portare avanti queste proposte. Da parte mia è stato un onore poter essere portavoce di una visione tanto ambiziosa. Concludo questo mio mandato con l’orgoglio di affermare che l’industria italiana ha le idee chiare. Non chiede protezione, ma condizioni e strumenti per competere. Chiede visione, pragmatismo e una vera alleanza tra pubblico e privato. Il tempo delle riforme parziali è finito. Serve una politica che veda nell’impresa non un problema da gestire, ma una risorsa da liberare. L’Italia industriale è pronta. Facciamo in modo che lo siano anche le nostre policy e lavoriamo fianco a fianco con coloro che le indirizzano per disegnare un avvenire migliore».

Ma. Lu.