Dal 22 maggio al 7 settembre 2025, nel primo Centenario dalla nascita di Mario Giacomelli, in mostra a Palazzo Reale oltre 300 opere fotografiche originali tra vintage e stampe d’epoca, documenti e materiali d’archivio.
Nel primo Centenario dalla nascita di Mario Giacomelli, Palazzo Reale ospita una grande mostra retrospettiva, con oltre 300 opere fotografiche originali tra vintage e stampe d’epoca, documenti e materiali d’archivio. Si tratta di un suggestivo percorso narrativo, costruito su grandi capitoli cronologici, tra serie fotografiche tratte dalla lettura dei grandi poeti. La fotografia assurge a racconto in un viaggio attraverso l’inconscio. Il percorso umano e artistico di uno dei più grandi fotografi del nostro tempo scandagliato e reso plasticamente visibile attraverso la sua opera sconfinata e coinvolgente.
Una mostra Comune di Milano - Cultura | Palazzo Reale | Archivio Mario Giacomelli in collaborazione con Rjma progetti culturali e Silvana Editoriale
A cura di Bartolomeo Pietromarchi e Katiuscia Biondi Giacomelli (MARIO GIACOMELLI IL FOTOGRAFO E IL POETA)
L’artista Giacomelli
Mario Giacomelli nasce il 1° agosto 1925 a Senigallia. A tredici anni diventa garzone presso la Tipografia Giunchedi dove resterà fino all’arrivo della guerra. Vi ritorna dopo aver partecipato ai lavori di ricostruzione dai bombardamenti post bellum, stavolta come operaio tipografo. Nel 1950 decide di aprire una tipografia tutta sua. A permettergli il gran passo, prestandogli tutti i suoi risparmi, sarà un’anziana dell’ospizio in cui la madre lavorava. Nasce così la Tipografia Marchigiana via Mastai 5, che diverrà, negli anni, luogo di “peregrinaggio” da parte di artisti, critici, studiosi e appassionati di tutto il mondo. Nel ’53 Giacomelli acquista una Bencini Comet S (CMF) modello del 1950, con ottica rientrante acromatica 1:11, pellicola 127, otturazione con tempi 1/50+B e sincro flash. Va in spiaggia e scatta le sue prime foto. Nasce L’approdo, la celebre fotografia della scarpa trasportata dalle onde sulla battigia, con cui partecipa a diversi concorsi fotoamatoriali e capisce, da subito, che vuole esprimersi attraverso il mezzo fotografico. Inizia a fotografare assiduamente Ritratti a parenti, colleghi e gente comune dove sfrutta pose “teatrali” dando loro una nuova prospettiva. Grande e continuo lo studio della natura e dell’immagine di donne e uomini. Una ricerca introspettiva dove temi come la morte, la solitudine, la vita, prendono forma e si espandono nelle innumerevoli serie fotografiche che hanno caratterizzato la sua intera attività.
Il corpus fotografico di Mario Giacomelli è la testimonianza di un percorso ininterrotto di 50 anni, un percorso esistenziale che Giacomelli faceva in primis per sé stesso, in una dimensione indistinta tra vita e arte (cit. Archivio Mario Giacomelli)
“La fotografia – affermava Giacomelli nelle sue annotazioni sulla fotografia negli anni ’90 - non è il risultato di una cosa meccanica, ma è una cosa tua, proprio perché continua. Il mezzo meccanico blocca, ferma e basta, ma occorre capire che una volta scattato, non si è fatto nulla: l’orgasmo vero lo si ha dal momento che si sceglie l’immagine e la cosa prende vita da quel momento, comincia a respirare, e se non la si vuol far morire bisogna svilupparla in una determinata maniera, poi bisogna stampare (pensa che non ho nemmeno il termometro perché si deve anche poter sbagliare, e talvolta l’idea nuova sta proprio nell’errore), correggere, modificare, per tenerla in vita. E anche quando tutto sembra finito, non è finito proprio niente, perché solo con l’accostarla in una certa maniera, tutto quello che si è fatto prima è annullato per rivivere un’altra stagione”
Palazzo Reale Milano - Orari
Da martedì a domenica ore 10:00-19:30,
giovedì chiusura alle 22:30 – lunedì chiuso
Biglietti
Open: € 17 - Intero: € 15 - Ridotto: da € 13 a € 10 - Scuole: € 6 - Famiglie: 1 o 2 adulti € 10 / da 6 a 14 anni € 6