In occasione della Giornata Internazionale contro l’Omofobia, la Bifobia e la Transfobia, che si celebra ogni anno il 17 maggio, Arcigay Varese presenta i dati aggiornati del Centro Arcobaleno, il servizio antidiscriminazione LGBTQIA+ attivo a Varese dal maggio 2022. Negli ultimi 12 mesi, il Centro ha gestito oltre 400 contatti, svolto 146 colloqui di accoglienza, preso in carico 137 persone e realizzato 253 incontri individuali.
Questi numeri evidenziano una crescita significativa rispetto al primo anno e mezzo di attività (≈200 persone supportate), confermando il ruolo sempre più centrale del Centro per il benessere e la tutela della comunità LGBTQIA+.
Gran parte delle richieste provengono da persone trans e non binarie, spesso in condizioni di isolamento sociale, rifiuto familiare o discriminazione lavorativa. Per molte di loro, il Centro è l’unico spazio sicuro e accogliente. È stato anche attivato un gruppo di socialità protetto, pensato per offrire sostegno informale e ridurre il senso di solitudine. Il 94% delle persone seguite ha espresso soddisfazione per la qualità dell’ascolto e del supporto ricevuto.
“Il Centro Arcobaleno è oggi più che mai uno spazio necessario. Non possiamo permetterci che le persone LGBTQIAI+ vengano lasciate sole. L’ascolto, la cura e la competenza devono essere garantiti sempre, non solo nei momenti di emergenza.”
– Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese
Il Centro è contattabile anche via WhatsApp al numero 0332.1828050 e sul sito www.centroarcobaleno.org.
Formazione, prevenzione nelle scuole e lavoro di rete.
Per contrastare il fenomeno dell’omofobia, della bifobia e della transfobia sono stati attivati percorsi di formazione e confronto con gli Enti locali delle province di Varese e Como, ed è stato possibile raggiungere circa 300 persone tra studenti, insegnanti, personale scolastico e genitori attraverso interventi educativi e attività di prevenzione contro il bullismo e le discriminazioni.
Un risultato concreto di questo lavoro è stata l’adesione della Provincia di Varese alla rete READY, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni impegnate sui temi dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere: la prima provincia lombarda a farlo. Un segnale importante, che dimostra apertura e disponibilità al dialogo.
Tuttavia, sul fronte del Varese Pride, il panorama è stato meno incoraggiante. Arcigay Varese ha richiesto il patrocinio a tutti i 136 Comuni della Provincia: solo 9 hanno concesso il patrocinio, 2 lo hanno negato e ben 125 Comuni non hanno risposto. Un silenzio che pesa: non rispondere non è mai neutro, soprattutto quando si parla di diritti civili. La mancanza di una posizione ufficiale rischia di contribuire alla marginalizzazione della comunità LGBTQIA+.
Un contesto nazionale preoccupante
Il lavoro del Centro Arcobaleno e dei progetti connessi si inserisce in un contesto nazionale tutt’altro che incoraggiante. Secondo la Rainbow Map 2025 di ILGA-Europe, l’Italia si colloca al 35º posto su 49 paesi europei, con un punteggio di appena 24,41% per rispetto e piena uguaglianza dei diritti LGBTQIA+. Questo dato conferma una stagnazione ormai cronica nelle politiche di tutela dei diritti LGBTQIA+ e posiziona l’Italia tra gli ultimi paesi dell’Unione Europea per uguaglianza e protezione legale.
In assenza di riforme strutturali, diventa ancora più urgente e necessario il ruolo delle associazioni e dei progetti territoriali, che colmano un vuoto lasciato dalle istituzioni centrali.
Le prossime azioni: campagna, vademecum e report
Nel prossimo trimestre verrà lanciata una campagna pubblica contro le discriminazioni, rivolta sia alla cittadinanza che alle istituzioni. Parallelamente, Arcigay Varese produrrà un vademecum di buone pratiche per i Comuni e un report interprovinciale sui diritti LGBTQIA+ nelle province di Varese e Como.
Queste azioni si propongono di rafforzare il dialogo con le amministrazioni locali e di fornire strumenti concreti per promuovere politiche più inclusive, in un contesto in cui le persone LGBTQIA+ continuano a incontrare ostacoli nel vivere pienamente i propri diritti.