Il giorno è finalmente arrivato. Una sala gremita, quella di Villa Oliva, ieri pomeriggio, a Cassano Magnago per celebrare l’evento che segna l’inaugurazione degli Appartamenti Tanzi. Presenti le principali autorità cittadine, il Sindaco di Cassano Magnago Pietro Ottaviani e l’Assessore ai Servizi Sociali del comune di Gallarate Chiara Allai, oltre ad assessori e dirigenti comunali. Tutti poi in via Volta al civico 24 per il taglio del nastro, la benedizione e la visita degli appartamenti. Insieme, per celebrare un nuovo inizio, dopo i lavori di ristrutturazione e ampliamento, resi possibili grazie al prezioso contributo di Fondazione UBI per Varese.
DALLA RESIDENZA AI DUE APPARTAMENTI. SEMPRE PIÙ CASA PER 10 PERSONE
In realtà, la “Tanzi” ha sulle spalle qualche anno di storia. Di proprietà di Solidarietà e Servizi dal 2009, negli anni la residenza ha accolto diverse persone. 53 per l’esattezza. Pensata con una zona comune al primo piano e le camere tra piano terra e primo piano, era in grado di ospitare fino a 12 persone contemporaneamente. Dopo 15 anni, la struttura esistente aveva proprio bisogno di un bel restyling. «Abbiamo colto l’occasione di una riorganizzazione dei nostri servizi residenziali – evidenzia Giacomo Borghi, responsabile Area Residenziali e Domotica di Solidarietà e Servizi – per trasformare la Residenza Tanzi in Appartamenti Tanzi, due soluzioni distinte, ma attigue, una a piano terra e l’altra al primo, che funzioneranno separatamente e saranno in grado di ospitare 5 persone ciascuna.
Per noi è un intervento importante, anche in termini di significato, perché ci consente di investire in progetti per sostenere sempre di più l’autonomia delle persone di cui ci prendiamo cura.» Concretamente ci due i sono due cucine, due menù, due salotti, due porte di casa... «Sembra banale – prosegue Borghi – ma è proprio un modo diverso di concepire la casa, in grado di offrire più libertà di movimento e più privacy alle persone che ci vivranno... Anche i gruppi che accoglieremo saranno più piccoli e più omogenei, per età e per genere.» Insomma, una vera e propria casa, dove far esperienza di socialità, di integrazione e reale autonomia. «Sarebbe stato anche il desiderio di Isa Tanzi (a cui sono intitolati gli appartamenti), ex presidente dell’Associazione Familiari Persone Disabili (AFPD) di Cassano Magnago.»
La vita quotidiana è organizzata come quella di una qualunque casa. Ci sono Mattia, Massimo, Stefano, Giovanni, Emma, Angela e Luigia. Ognuno ha i propri compiti e partecipa alla gestione domestica, insieme agli educatori e al personale ausiliario. «Le persone hanno – quasi tutte – un discreto grado di autonomia» testimonia Elisa Colletto, la coordinatrice degli Appartamenti. «Durante la giornata hanno i loro impegni: chi all’area inserimento lavorativo di viale Toscana, con un tirocinio professionalizzante o un’attività lavorativa vera e propria, chi ai Centri Socio Educativi di Samarate o di Borsano. Nel tardo pomeriggio, poi, si ritrovano insieme, con un operatore che li affianca nelle ore serali, per la cena e le piccole grandi incombenze domestiche.»
UN PROGETTO PER POTENZIARE I PERCORSI DEL DOPO DI NOI
Con questa ristrutturazione si amplia la possibilità di percorsi di accompagnamento per l’uscita dal nucleo famigliare di origine, rispondendo al bisogno dei genitori che, diventati anziani, non hanno più le energie necessarie per seguire il figlio. Ma soprattutto al desiderio delle persone con disabilità. Come testimonia Mattia «Alla Tanzi posso portare avanti il mio progetto di vita autonoma.»
«Gli Appartamenti Tanzi – spiega Franca Passerini, Assistente Sociale e Responsabile dell’Ufficio di Piano di Gallarate – sono i primi nell’ambito territoriale di Gallarate (che racchiude 9 Comuni) per l’accoglienza stabile di persone con disabilità a rispondere alle richieste della legge sul “Dopo di Noi” ( L 112/2016). Finora eravamo costretti a cercare soluzioni fuori dal nostro ambito. Un’ottima opportunità!»
L’INTRODUZIONE DELLA DOMOTICA
Due appartamenti che sono stati rinnovati secondo le più moderne tecnologie domotiche. «Sulla scia delle recenti ristrutturazioni (appartamenti Gandolfi e San Benedetto di Legnano) – precisa Borghi – crediamo che la tecnologia possa dare un contributo significativo alla qualità di vita delle persone con disabilità che vivono in un ambiente comunitario per sviluppare il loro livello di autonomia.» Una tecnologia domotica introdotta grazie al know how e alla collaborazione con i ricercatori dell’Università LIUC di Castellanza e al lavoro dell’azienda Sinthesi che ha realizzato il progetto.
IL SOSTEGNO DI FONDAZIONE UBI PER VARESE
Un progetto innovativo nel quale ha creduto anche Fondazione UBI per Varese (attualmente transitata all’interno del mondo Intesa San Paolo) con un importante contributo economico. «Da quando ci siamo costituiti, nel 2004 – sottolinea il dott. Luigi Jemoli, vicepresidente di Fondazione UBI – sosteniamo progetti sociali, culturali, artistici e formativi in provincia di Varese. Questa è la prima volta che siamo a fianco di Solidarietà e Servizi. Per noi è importante che i progetti che adottiamo abbiano una ricaduta territoriale in provincia di Varese e abbiano soggetti promotori in grado di dare respiro e continuità agli interventi. E questo progetto risponde a pieno a questi criteri.»
25 ANNI DI SOLIDARIETÀ E SERVIZI NEI SERVIZI RESIDENZIALI
L’inaugurazione degli appartamenti Tanzi è stata l’occasione per riportare il focus sui servizi residenziali di Solidarietà e Servizi che quest’anno compiono 25 anni con 2 Comunità e 9 Appartamenti per un totale di 55 persone con disabilità ospitate. «Il numero delle case è destinato presto ad arrivare a 13. «Nei prossimi mesi – conclude Borghi – inizieremo a costruire altre due abitazioni a Caronno Pertusella, nell’area dove già oggi sorgono un Centro diurno e un Centro sperimentale per minori con disturbi del neurosviluppo. Si tratta di un progetto molto articolato, che vede la partnership di pubblico e privato, con il coinvolgimento diretto del Comune di Caronno Pertusella, oltre al sostegno finanziario di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo.»