Inutile girarci attorno: come elemento fondamentale del grande Slam, il torneo Roland Garros ha ospitato una quantità infinita di partite a dir poco incredibili, con match memorabili e scontri tra titani. In questa enormità di prestazioni sportive memorabili, forse quella più iconica almeno dell’epoca moderna è la semifinale del 2013.
Protagonisti di questo evento incredibile, che ha mandato i siti scommesse in visibilio per il quantitativo di giocate, sono stati Rafael Nadal e Novak Djokovic, ancora oggi due tra i tennisti più forti e talentuosi che abbiano mai calcato i campi, siano questi in sintetico, terra battuta o erba.
Lo scontro tra i due titani è considerato come uno dei migliori mai disputati sulla terra battuta grazie a una combinazione di tre fattori: intensità, qualità del gioco e significato storico dl match.
Un duello da leggenda, ancora prima di iniziare
Le motivazioni che hanno reso questa semifinale così importante sono tantissime: l’evento in questione era carico di significati e i giocatori coinvolti erano due tra i più forti dell’epoca. Rafael Nadal stava rientrando in campo da un lungo infortunio al ginocchio che lo aveva tenuto fermo per più di sette mesi, nonostante appena prima dell’infortunio risultasse ancora come il giocatore più forte sulla faccia della terra, almeno fintanto che questa era rossa.
Discorso diverso per Djokovic, che invece era in piena maturità tennistica ed era considerato come uno dei tennisti più forte del momento. Novak aveva più motivi che mai per voler vincere a Parigi, in quanto gli avrebbe permesso di completare il Career Grand Slam e per farlo aveva bisogno di sconfiggere proprio Nadal, suo rivale storico.
Inutile dirlo: la tensione nell’aria era palpabile e il pubblico del Philippe Chatrier ancora prima di cominciare la partita sapeva benissimo che si sarebbe trovato di fronte uno dei match più interessanti della storia. D’altronde Nadal era il dominatore assoluto del Roland Garros, con una singola sconfitta nel suo palmares sul campo rosso; Djokvic interpretava l’underdog con le caratteristiche giuste per impensierire Rafael, complice anche la sua disciplina ferrea.
La partita si è svolta in cinque set e, alla fine di questi, è Nadal che è risultato vincitore con un punteggio di 6-4, 3-6, 6-1, 6-7 (3) e 9-7, per ben 4 ore e 37 minuti di partita. Il momento chiave della partita è arrivato nel quinto set, con un errore di Djokovic che toccando la rete ha nullificato il vantaggio del suo break dando modo a Nadal di recuperare e poi portarsi a casa l’incontro.
Una pagina della storia del tennis è stata scritta
Inutile girarci attorno: l’incontro è stato dei più memorabili di sempre, tanto da venir inserito da tutte le riviste di settore tra le più grandi partite di sempre, complice una dimostrazione adamantina di abilità atletica, forza mentale e strategia, con entrambi i giocatori sempre al loro limite. La vittoria di Nadal ha cementato ulteriormente il suo dominio sulla terra rossa, complice anche la vittoria del maiorchino contro David Ferrer in finale
Bjorn Borg e John Mc Enroe, due rivali tennisti paragonabili per importanza e abilità a Nadal e Djokovic, hanno definito la partita come “la migliore mai giocata sulla terra battuta”, evidenziando in maniera netta la resilienza di Nadal e la determinazione di Djokovic. Nonostante quest’ultimo sia uscito dal campo col cuore spezzato, la partita lo ha reso ancora più motivato portandolo poi, nel 2016, a realizzare il suo sogno e vincere effettivamente il Roland Garros, completando il Career Grand Slam.
Ad oggi è difficile pensare che ci saranno match simili, anche se i nomi che si leggono spulciando le quote del Roland Garros su betfair fanno ben sperare; riusciranno Sinner, Alcaraz e soci a riprodurre le emozioni che abbiamo visto in questa partita prima o poi? Lo scopriremo nel corso dei prossimi anni!
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