Valle Olona - 07 aprile 2025, 09:30

Anche la chiesa della Madonna dell’Albero tra i Luoghi del cuore del Fai

Il piccolo santuario di Gorla Minore ha aperto le porte per raccontare la sua storia e per chiedere un sostegno alla comunità, che con una semplice firma potrà aiutare a raccogliere i fondi necessari agli interventi di restauro

Nel pomeriggio di domenica 6 aprile la chiesa della Madonna dell’Albero a Gorla Minore ha aperto le sue porte per accogliere la comunità e per raccontare, attraverso la voce dei volontari, la sua storia a chi ancora non la conosce.
Una chiesa ricca di storia che nel corso dei secoli si è guadagnata di diritto un posto nel cuore degli abitanti di Gorla Minore, anche grazie ai due miracoli di cui è stata testimone.

Il primo è proprio quello a cui deve il nome e che è raffigurato in un affresco che si trova ancora all’interno della chiesa, che rappresenta l’apparizione ad un gruppo di pastori di Maria che, dall’alto di un albero, restituì la voce a un bambino muto.
Il secondo, quello della scajà, risale al 10 luglio del 1854 quando un gruppo di contadini che pascolavano i loro animali fu sorpreso da un fortissimo temporale estivo e si rifugiò sotto gli abeti vicino al santuario; in quell’occasione caddero al suolo moltissimi fulmini, ma nessuno colpì i fedeli, che decisero di immortalare anche questo miracolo su una tela che fu purtroppo rubata negli anni ’70 e di cui ancora oggi non vi sono tracce.

Le vicende del santuario, dunque, affondano le radici in un passato molto lontano; le origini del suo primo nucleo, modificato e ampliato nel corso dei secoli, risalgono alla fine del 1400, quando, per volere di una delle famiglie di commercianti della seta del territorio, fu costruito con un ingresso rivolto a sud, affacciato sulla strada che lo alla chiesa di Santa Maria Annunziata a Cislago.
Una delle cappelle votive, presumibilmente, che si trovavano lungo il percorso per Milano, che in origine era dedicata alla Madonna, come testimoniano i tanti affreschi ritrovati al suo interno, primo tra tutti il piccolo medaglione posto al centro della volta principale, che veglia su chiunque varchi le porte dell’edificio sacro.

Sulla facciata laterale ancora oggi è visibile l’ingresso originale della piccola chiesa di allora, circondato da due finestre laterali, la cui altezza appare estremamente ridotta a causa dell’abbassamento della struttura che rese necessari già in antichità i primi interventi di consolidamento.

Il campanile, e la parte posteriore del santuario oggi così amato dalla comunità gorlese, invece, risalgono al 1700, come testimoniato da alcune monete trovate durante i lavori di restauro degli anni’90 e dall’antica trave che si può ammirare all’interno del muro dell’anticamera della vecchia sacrestia.
In quegli anni, oltre al campanile, furono aggiunti la casa del custode e l’alloggio di un membro della famiglia Terzaghi che scelse di vivere da eremita proprio nella piccola chiesa e che fu sepolto nel cimitero che si trovava dietro l’edificio.

Anni di storia che inevitabilmente iniziano a pesare sulla struttura, che oggi richiede diverse opere di manutenzione; è per questo che i volontari del comitato “Amici della Madonna dell’Albero” stanno raccogliendo firme per poter partecipare all’edizione di quest’anno dei “Luoghi del cuore del FAI”, nella speranza di ricevere fondi che possano aiutare a far sì che il santuario continui a far parte della vita dei gorlesi anche in futuro.
C’è tempo fino al 10 aprile per votare e sostenere il piccolo santuario: basta andare sul sito del FAI e esprimere la propria preferenza per la chiesa della Madonna dell'Albero di Gorla Minore, un piccolo gesto che può fare una grande differenza nella storia futura di questo luogo così amato.

Loretta Girola