C’ è grande attesa per la riapertura della piattaforma del Ministero dopo un notevole ritardo che ha lasciato forti dubbi sul futuro del dispositivo. La riattivazione del borsellino elettronico è ufficialmente prevista infatti per il 14 Ottobre 2024, alle ore 14:00, da avviso pubblicato sul sito internet del MIM. Nonostante i Tribunali di tutta Italia, in funzione del Giudice del Lavoro, stiano dando ragione a migliaia di supplenti, sul portale campeggia ancora in chiaro la scritta “l’iniziativa è riservata ai soli docenti di ruolo.”
La carta docente: un diritto per tutti gli insegnanti
Ricordiamo infatti che tale diritto è stato stabilito da un’ordinanza della Corte Europea del 18 maggio 2022, la quale ha di fatto sancito che la discriminazione attuata nei confronti del personale scolastico non di ruolo, ai fini del riconoscimento del beneficio economico della Carta Docente, sia illegittima. Supplenti che invece, come già hanno fatto molti altri colleghi con contratti a tempo determinato in questi ultimi due anni, avranno probabilmente come unica strada da percorrere al fine di ottenere la Carta Docente quella del ricorso carta docente presso il Tribunale di competenza, in funzione del Giudice del Lavoro. Un ritorno al passato che vedrà aumentare il valore delle cause contro il Ministero dell’Istruzione e del Merito, già in ampio ritardo con la regolarizzazione delle somme riconosciute tramite sentenza.
La beffa ai danni dei supplenti annuali
Per l’anno scolastico 2023/24 il Ministero sembrava aver sanato in parte tale disparità consentendo a coloro che avevano ricevuto un incarico annuale, fino al 31 agosto, di poter disporre del contributo. Tale manovra, invece, si è dimostrata transitoria e non permanente, dato che nell’attuale decreto Salva-infrazioni D.L. 131/2024 non è stata fatta menzione del beneficio economico di 500 euro per i supplenti annuali. Pertanto anche per loro sarà necessario adire alle vie legali per vedersi riconosciuto il bonus per l’a.s. 2024/25.
Il ricorso per il riconoscimento del bonus ai docenti precari
Un gran numero di docenti escluso dal beneficio ha infatti nel frattempo già ottenuto la vittoria in Tribunale per il riconoscimento del vantaggio economico per il supporto all’aggiornamento professionale in servizio. Sarà possibile, infatti, anche per loro acquistare materiale hardware e software necessario al giorno d’oggi per svolgere il proprio lavoro nella scuola; biglietti per musei, teatri rassegne ed altri eventi culturali oltre a corsi universitari e di aggiornamento professionale, tra cui gli ormai celebri corsi di abilitazione da 30 e 60 cfu. Un’occasione da non perdere per dare più serenamente il proprio contributo nella scuola.
Per ottenere il vantaggio economico sarà pertanto indispensabile per la grossa mole di docenti precari rivolgersi ad uno Studio Legale, come quello di Giustizia Scuola che da anni offre i propri servizi al personale scolastico, docente e ATA. Il Team di avvocati, forte di numerosissime sentenze positive ottenute nei maggiori Tribunali d’Italia, propone il Ricorso Carta Docente offrendo tutta la propria esperienza per affiancare coloro che si sentono discriminati da una manovra che ancora una volta tenta di fare economia sulla pelle di tanti lavoratori.
Anche maestre e maestri, professoresse e professori che in passato abbiano svolto servizio pre-ruolo come precari - a partire dal 2020/21 – possono ricorrere per vedersi riconosciuto il Bonus docenti, previsto dalla legge 107/2015, la cd. Buona scuola, oltre ai già sopracitati supplenti con incarichi al 31 Agosto, 30 giugno e fino al termine delle lezioni.