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Economia | 25 settembre 2024, 11:42

Morti sul lavoro, in Lombardia in due mesi 14 vittime. La Uil pronta a costituirsi parte civile

Gli ultimi incidenti mortali che hanno colpito la nostra regione e in particolare le province di Monza, Brescia, Varese e Bergamo spingono il sindacato a nuove iniziative. Il segretario Enrico Vizza: «Chiediamo una procura speciale e il reato di omicidio sul lavoro»

Morti sul lavoro, in Lombardia in due mesi 14 vittime. La Uil pronta a costituirsi parte civile

Gli ultimi incidenti mortali che hanno colpito la Lombardia e in particolare le province di Monza, Brescia, Varese e Bergamo (ma anche Pavia e Lodi) che segnano numeri implacabili con 9 morti nel mese di agosto dove una volta si registrava il “chiuso per ferie” e già 5 di settembre, portano a un’attenta riflessione la Uil Lombardia e il suo Segretario Generale Enrico Vizza, con la speranza che anche le Associazioni datoriali facciano lo stesso.

«Dal 21 al 25 ottobre - dice Enrico Vizza –.si terrà la settimana Europea per salute e sicurezza e ci troveremo davanti ancora a vetrine, seminari, propaganda e passarelle politiche, ma senza la presenza di lavoratori. Di sicuro con tante foto e tanta propaganda. Credo che anche dal sindacato serva una riflessione per rafforzare l’azione. Nove morti ad agosto 5 nei primi 20 giorni di settembre, senza contare gli infortuni che si sono registrati nello stesso periodo sono inaccettabili. Qui qualcosa non funziona. In questi anni sembra non siano state rispettati non solo le leggi in vigore, che sono ben costruite, ma nemmeno le decine di protocolli e gli accordi che sono stati sottoscritti tra Sindacati Confederali, di Categorie, Associazioni Datoriali e Istituzioni (Regione, Comuni, Prefetture). E anche in questa direzione ci pare che quanto messo nero su bianco con le prefetture (i protocolli sono un rafforzativo della legge e devono essere applicati!) non sembri funzionare in termini di prevenzione. Ci domandiamo perché. Perché si mette il profitto al primo posto? Perché i protocolli non vengono valorizzati? Perché c’è disattenzione da parte di alcune stazioni appaltanti anche pubbliche? Serve rafforzare il ruolo degli RLS aziendali e degli RLST Confederali e di Categoria? Si organizzano Webinar, Convegni, momenti e Break Formativi, docenze nelle aziende, corsi lunghi e brevi, Cabine di Regiama quanti lavoratori riusciamo a raggiungere? Riusciamo a parlare e a farci comprendere da tutti i lavoratori o solo da una minima parte? Gli Enti Bilaterali previsti dalla Contrattazione, riescono ad esercitare fino in fondo la loro funzione?».

La Uil Lombardia sta valutando con i propri legali di costituirsi parte civile nei processi in accordo con le categorie.  «Forti dalla campagna ZEROMORTISULLAVORO – dice il numero uno della UIL Lombardia– la UIL, da tempo, chiede una procura speciale e il reato di omicidio sul lavoro. E lo ribadiamo. Sono una richiesta che continuiamo a fare insieme a maggiori assunzioni di ispettori per avere più controlli nelle aziende. Morire sul lavoro o rimanere offeso per un infortunio sono tragedie che vanno fermate».

Perché al momento dell’incidente il lavoratore deve essere assistito da subito attraverso tutti gli enti e servizi promossi anche dal Sindacato. «Oggi – continua il Segretario – una minima parte del mondo del lavoro conosce il sistema tutela, assistenza e indennizzi. Lo percepiamo quando parliamo con i lavoratori che incontriamo. Vorremmo raggiugere le famiglie che hanno perso un figlio, un padre, un parente sul lavoro e quelle migliaia di persone che sono colpite per tutta la vita a causa di un infortunio e far sentire loro tutta la nostra rabbia portandoli a lottare per un futuro migliore».

Vizza conclude specificando che questa «non vuole assolutamente essere una provocazione o mera propaganda, ma una riflessione che coinvolga tutti con un’analisi su quello che facciamo, dove migliorare e dove modificare il nostro approccio e metterlo seriamente in atto. E quando dico questo intendo coinvolgere proprio tutti, aziende, istituzioni e sindacati. Deve essere una battaglia comune per il bene del paese e dei nostri lavoratori».

C.S.

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