È stata la sfilata dei record, a Vicenza, finita oltre le nove di sera. Ma per gli alpini di Busto Arsizio non c'è fatica, c'è solo una sensazione bellissima: «L'adunata è sempre una festa» commenta il capogruppo Mauro Airaghi.
La domenica si è conclusa, le penne nere bustocche si trovano a una cena che è allegria, costellata di piccoli riti. Tipo le "comunioni", ovvero il battesimo ufficiale di alpini che per varie ragioni all'adunata non avevano mai partecipato: per Busto Arsizio, sono cinque quest'anno.
«È andato tutto bene - rileva Airaghi - dopo la sfilata siamo andati a cena sul Garda. E anche durante la cena, suona la Baldoria». Il corpo musicale che ha riempito di emozione e fierezza il gruppo di Busto Arsizio, durante l'adunata». C'è un pullman con un'ottantina di persone; qualcuno si è poi aggiunto con il camper e in serata si è tornati a casa, felici di questa adunata numero 95 a Vicenza. Undici ore consecutive di sfilata, almeno 100mila penne nere. Nei tre giorni alpini, la città veneta ha visto superare la soglia delle 400mila presenze, più vicino alle 500mila.
Tanti incontri, immagini da riporre con cura nell'album dei ricordi. La più bella? L'alpino Alberto Riva che sfila con un cappello sul petto: quello che apparteneva a Giampaolo Canavesi. Andato avanti, sì, ma sempre presente (LEGGI QUI).