Busto Arsizio - 12 maggio 2024, 07:40

Le mamme della Casa di Chiara accanto ai bimbi della pediatria. Per «regalare e accogliere emozioni»

L’associazione aveva aperto la settimana della festa della mamma con una nuova donazione all’ospedale Del Ponte di Varese e l’ha chiusa realizzando dei lavoretti con dei piccoli pazienti della pediatria di Busto

Le donazioni fatte in questi anni a ospedali e pediatrie sono importanti, anzi, fondamentali. Ma a volte anche una carezza, un sorriso, un gesto di sincera attenzione e del tempo trascorso insieme possono avere un grande valore.

Così, ieri il gruppo delle mamme della Casa di Chiara ha trascorso la mattinata in pediatria a Busto Arsizio, insieme ai bimbi ricoverati.
Con loro hanno realizzato dei lavoretti con materiale semplice, come carta, fiocchi, bottoni.
Un modo per alleggerire il ricovero ai piccoli, donando un momento di spensieratezza a loro ma anche ai loro genitori. In particolare alle mamme, visto che l’iniziativa si è svolta proprio alla vigilia della loro festa.

La settimana si era aperta con la consegna di tre tiralatte e un kit di allattamento all’ospedale Del Ponte di Varese. Soltanto l’ultima delle ormai innumerevoli, preziose donazioni fatte dall’associazione nel nome e in memoria della piccola Chiara Cirigliano.

E ieri l’iniziativa guidata da Stefania Martino, mamma di Chiara. «Le mani dei bimbi che lavorano per le loro mamme con le mamme de La Casa di Chiara – dice –. In pediatria per stare accanto ai bambini, le storie che si incontrano e le aspettative dei loro genitori. E i bambini che ci regalano emozioni, e penso agli altri volontari e alle mie mamme che dedicano il loro tempo e sono lì a regalare un sorriso e un attimo di sollievo perché fare del bene fa star bene. Una settimana ricca di emozioni, si ritorna lì dove tutto è iniziato, con le mie mamme, per una donazione importante donazione di circa 7mila euro al nosocomio di Varese».

«La Casa di Chiara è pronta ad accogliere le altre mamme che vorranno far parte del gruppo – prosegue Stefania – ma il mio più grande grazie va alle “mie mamme”, che hanno deciso di regalare e accogliere emozioni».

R.C.