25 ottobre 2024. Una data da annotare per i bustocchi e bustesi: cade il centenario dell’inaugurazione delle Ferrovie dello Stato. Era infatti il 25 ottobre 1924 quando Mussolini, l’Arcivescovo di Milano, le associazioni bustesi tagliavano il nastro con grande partecipazione della popolazione locale.
L’importante ricorrenza non poteva lasciare indifferenti gli appassionati delle vicende storiche bustesi. L’idea di scrivere un libro sull’argomento è di Antonella Rabolini, che ha subito coinvolto l’amico Ernesto Speroni e creato un omogeneo gruppo di lavoro chiamando a collaborare Antonio Tosi, Roberto Albé, Paolo Ferrario, Giuseppe Gabri, Stefano Mazza e Luca Beltramolli. A loro si è unito un grande esperto di ferrovie: il legnanese Paolo Ladavas, già autore di varie pubblicazioni e articoli su riviste specializzate del settore. L’uscita è prevista nel prossimo autunno, in concomitanza con la ricorrenza del centenario dell’inaugurazione.
Questi “Amici del Centenario della Stazione FS” hanno cercato, analizzato, studiato e infine hanno riportato nel volume tutto ciò che riguarda non solo la storia della stazione, ma dell’intero sistema ferroviario cittadino: la prima strada ferrata (1860) con la stazione posizionata all’altezza dell’attuale viale Duca d’Aosta, la tramvia Milano-Gallarate (1881), la ferrovia Novara-Seregno (1887), i raccordi FS/FNM, l’elettrificazione della linea (1901) e la sua traslazione (1924), l’Agenzia delle Dogane e lo scalo intermodale Hupac (1992), l’interramento delle Nord e l’apertura della nuova stazione (1996), il Malpensa Express (1999) e la sua prima fermata a Busto (2003), il terminal intermodale di Sacconago (2009), la stazione di interscambio (2010) e i nuovi raccordi, fino alla recente apertura del sottopasso di S. Anna (2023) e le ipotesi di riqualificazione degli ex scali merci.
«Hanno trovato spazio nel testo – spiegano - anche altri argomenti correlati, come il velocifero, che effettuava il servizio per Milano prima dell’avvento del treno, l’Albergo del Vapore, la cui clientela era costituita in prevalenza dagli utenti della ferrovia, l’ingegnere bustocco Ferruccio Castiglioni, che brevettò negli Stati Uniti un sistema di alimentazione elettrica delle linee, la figura del sindaco Ottorino Maderna, che presiedette all’inaugurazione, il servizio degli autobus urbani, istituito subito dopo l’inaugurazione, la trasformazione della vecchia sede dei binari nel grandioso viale della Gloria, il monumento al pioniere dell’esportazione Enrico dell’Acqua, inaugurato nel 1929 sul piazzale della stazione. Ci sono poi alcuni episodi che videro coinvolta la stazione durante il secondo conflitto mondiale, i tanti ricordi di chi vi ha vissuto e la felicità dei bambini quando venivano accompagnati in stazione a vedere i treni, oppure quando potevano salire sul trenino che funzionava nel parco di via Ugo Foscolo».
Particolare spazio è stato dedicato ai motivi per i quali la vecchia stazione non fu ritenuta più idonea e, in seguito alle insistenze dell’Amministrazione comunale bustese, le Fs diedero corso allo spostamento del tratto di linea.
«I documenti ufficiali sono stati reperiti presso l’archivio storico comunale – proseguono - mentre le numerose immagini incluse nel libro provengono in prevalenza dalle collezioni private di Paolo Ladavas e Roberto Albè, da quelle del fotografo e articolista Franco Castiglioni, del collezionista Massimo Dones e delle famiglie di alcuni capi-stazione e gestori del caffè/ristorante».
I testi sono stati curati da Antonella Rabolini, Roberto Albè e Paolo Ladavas, con significativi contributi di Ernesto Speroni, Paolo Ferrario e Anna Maria Hábermann. Tutti gli “Amici del Centenario della Stazione FS” hanno contribuito alle ricerche e al coordinamento del progetto. La copertina è stata disegnata dall’architetto bustocco Andrea Pellegatta.
La pubblicazione dell’opera è stata coordinata con la vicesindaco e assessore alla cultura Manuela Maffioli, la Famiglia Bustocca e l’editore bustese Nomos Edizioni. L’Amministrazione comunale concederà il patrocinio e un contributo per sostenere i costi, in concorso con gli sponsor Erica Industria Tessile S.p.a. e Basiglio Consulting Srl. «Ma c’è ancora spazio per altre attività – concludono - che volessero legare il proprio nome a questa importante iniziativa culturale.
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