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Economia | 30 marzo 2024, 17:05

FOTO. Lo sciopero dei supermercati in provincia di Varese: la manifestazione e il presidio di oggi al Centro Commerciale di Gallarate

«Federdistribuzione lascia lavoratrici e lavoratori senza contratto - dichiarano in una nota Cgil, Cisl e Uil - dopo quasi 51 mesi dalla scadenza del primo e ultimo contratto nazionale sottoscritto si continuano a sabotare diritti e garanzie». La protesta della vigilia di Pasqua su tutto il territorio nazionale

FOTO. Lo sciopero dei supermercati in provincia di Varese: la manifestazione e il presidio di oggi al Centro Commerciale di Gallarate

Una vigilia di Pasqua all'insegna dello sciopero nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del settore della grande distribuzione organizzata e dei supermercati con manifestazioni in tutta Italia.

In provincia di Varese la protesta si è concentrata al Centro Commerciale Malpensa Uno di via Lario a Gallarate dove in mattinata si è svolto un presidio organizzato dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil.

La protesta dei lavoratori è nei confronti della rottura delle trattative per il rinnovo del contratto nazionale del settore.

«Federdistribuzione - dichiarano in una nota Cgil, Cisl e Uil - lascia lavoratrici e lavoratori senza contratto com'era già avvenuto nella precedente tornata contrattuale. A distanza di molti anni l'arroganza della Dmo (Distribuzione Moderna Organizzata) non scema anzi si acuisce. Dopo quasi 51 mesi dalla scadenza del contratto nazionale sottoscritto, l'irresponsabilità di Federdistribuzione si è palesata in svariate richieste finalizzate a sabotare diritti e garanzie attualmente contenute nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro». 

«Lo schema negoziale della Dmo - proseguono i sindacati - è quello di mortificare il rinnovo del contratto in una logica di scambio tra una presunta disponibilità ad erogare il dovuto aumento salariale, anche se mai esplicitata, in cambio di un peggioramento della parte normativa con il conseguente aumento della precarietà e umiliando la professionalità dei lavoratori attraverso un abbassamento dei livelli di inquadramento».

Da qui la scelta dello sciopero per l'intero turno di lavoro proclamato per la giornata di sabato 30 marzo. 

Redazione

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