Quando ci si trova ad acquistare uno strumento o un attrezzo è sempre bene avere ben chiaro in mente il lavoro per cui lo si vuole utilizzare. Alcuni sono più semplici (e meno costosi), solitamente destinati agli amanti del fai da te o al personale meno esperto. Altri, al contrario, sono complessi, hanno una vasta gamma di funzioni ed è necessaria l’esperienza di un professionista per usarli nella maniera corretta.
Il multimetro non fa eccezione. Sul mercato sono disponibili tantissimi modelli diversi di questo dispositivo: alcuni sono digitali, altri analogici, certi tester permettono solo di misurare la corrente, altri sono in grado di rilevare anche la resistenza e la tensione di un circuito senza neanche toccarlo.
All’interno di questo articolo potrai scoprire che differenza c’è tra un multimetro professionale e uno destinato a uso domestico, in modo che tu possa decidere quale sia il più adatto alle tue specifiche esigenze.
Il multimetro
Chi compra un multimetro lo fa perché ha bisogno di testare un circuito, un impianto o un dispositivo elettrico. Questo, infatti, è l’unico strumento che consente all’operatore di controllarne il corretto funzionamento eseguendo una serie di letture di diversi valori nelle varie parti che lo compongono.Quando si ha bisogno di un tester nuovo, molti si orientano pensando alla marca. Nella realtà dei fatti, però, non sempre la notorietà di un brand corrisponde ad un’alta qualità dei prodotti. Di conseguenza, è sempre consigliato scegliere lo strumento in base alle proprie necessità, così da ottenere un buon rapporto qualità prezzo. Chi deve riparare una presa della corrente, ad esempio, avrà bisogno di funzionalità diverse rispetto a chi si trova a lavorare su interi impianti industriali.
Multimetri domestici
In linea di massima, i multimetri destinati ad un uso domestico sono molto più economici e più semplici rispetto a quelli professionali. La superficie anteriore dello strumento presenta un display digitale (consigliato perché molto più semplice da leggere e più preciso), una rotella con poche opzioni, oppure qualche pulsante per scegliere la modalità di funzionamento. Chiaramente, dovranno essere presenti anche i fori per inserire i cavi dei puntali, ma quelli sono fondamentali su tutti i modelli.I due cavi (uno rosso, positivo, e uno nero, negativo) dati in dotazione con i multimetri domestici sono solitamente sottili e realizzati in PVC, mentre i puntali sono in acciaio con un’impugnatura in gomma o plastica. I puntali di questi modelli sono quelli tradizionali a punta sottile.
Modelli simili bastano per testare piccoli circuiti e per controllare il funzionamento di frigoriferi, macchine del caffè, televisioni e computer. In alcuni casi, possono anche essere adatti per controllare l’impianto elettrico di un appartamento e la sua connessione alla rete elettrica nazionale.
Multimetri professionali
I multimetri professionali sono molto più complessi rispetto ai precedenti, non solo per le funzionalità offerte, ma anche per i materiali con cui vengono realizzati. Questi, infatti, vengono spesso usati in contesti industriali e in ambienti più aggressivi, come i cantieri e le fabbriche. Devono essere resistenti agli urti e anche agli agenti chimici e alla ruggine.Un multimetro professionale si riconosce anche per la presenza di grandi manopole rotanti che permettono di selezionare diverse modalità d’uso e valori di lettura. Allo stesso tempo, i cavi dei puntali sono più spessi e flessibili. Tutte queste caratteristiche rendono i multimetri professionali più costosi.
I dispositivi professionali vengono spesso usati con tipi diversi di puntali che vengono scelti dall’operatore in base al tipo di lavoro che deve svolgere. Alcuni puntali molto sottili riescono a penetrare all’interno dell’isolamento dei cavi per effettuare misure senza danneggiare il circuito, altri hanno un’estremità a pinza che si fissa sull’elemento da testare lasciando libere le mani del professionista. Quest’ultimi sono molto utili, ad esempio, per misurare l’assorbimento delle batterie delle automobili.