Ieri... oggi, è già domani - 04 gennaio 2024, 05:00

"an bisestu... an funestu" - anno bisestile, anno funesto

A pensarci bene (ed è sempre Giusepèn a parlare) "se da non, s'à ria al Natòl in estoi e al fregiu tul l'on" (altrimenti, si arriverebbe al Natale in estate e al freddo tutto l'anno) - qui, è meglio precisare.

"Faghi trà non" (non dargli importanza): comincia così, Giusepèn, quando con l'indice puntato, catechizza il fatto che questo 2024 è un anno bisestile (invece dei soliti 365 giorni, ogni quattro anni se ne introduce un altro di giorno e arriviamo a 366).

A pensarci bene (ed è sempre Giusepèn a parlare) "se da non, s'à ria al Natòl in estoi e al fregiu tul l'on" (altrimenti, si arriverebbe al Natale in estate e al freddo tutto l'anno) - qui, è  meglio precisare. Si è adottato il "correttivo" del giorno in più ogni quattro anni, altrimenti, nel corso del controllo del tempo, non bastano i 365 giorni canonici per decretare le cosiddette quattro stagioni e il giorno in più serve proprio per mantenerle le quattro stagioni e fare in modo che il Natale si celebri in inverno e il solleone arrivi puntuale sempre in estate.

La nostra, non è una spiegazione scientifica, ma (e lo puntualizza sempre Giusepèn) "al mustra a veitò par vivi" (evidenzia la verità per vivere) e non essere alle prese con lo stravolgimento delle stagioni. A pensarci bene, non ci fosse l'anno bisestile, arriveremmo a contare gli anni, non in merito all'attuale calendario, ma saremmo alle prese con un calendario anomalo in base alle stagioni.

Giusepèn pone una riflessione: "candu i disàn di an passòi mi fean a cuntò i dì?" (quando dicono "gli astronomi" degli anni trascorsi, come facevano a contare i giorni?) - si sa che in epoche remote, gli anni si contavano in trimestri, poi si ebbero anni della durata di sei mesi, sino a giungere al calendario odierno di 365 giorni - poi si accorsero (sempre gli esperti) che i 365 giorni non bastavano a raccontare l'evolversi dell'anno ed ecco spuntare il giorno in più da aggiungere ai 365.

In merito all'anno "funesto" è credenza popolare che sia un anno anomalo. In verità serve solo per far discutere la gente. Anche se, la Cronaca è ricca di eventi successi negli anni bisestili (che noi non raccontiamo); anche se, negli anni "normali", ogni giorno, la Cronaca ci spiattella eventi tragici e ossessioni vissute. Dovrebbe (la Cronaca) raccontarci anche le "cose buone", ma queste, sembra non facciano notizia. L'anno bisestile serve solo a chi è nato il 29 febbraio a speculare sull'età: per loro, il Compleanno arriva ogni 4 anni e si compiacciono di …. stare giovani. E' una battuta, lo so, ma "così è se vi pare" e nulla più. Chissà mai di arrivare un giorno a dire che un anno si conta in 730 giorni …. così si comincerà a contare la vita ogni due anni e a scacciare questa parvenza di negatività che porta in giro la diceria "an bisestu, an funestu", mai andata nel dimenticatoio.

Gianluigi Marcora