Busto Arsizio - 13 dicembre 2023, 16:37

La rinascita delle vecchie carceri asburgiche star a Roma

La vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli ha portato il progetto al festival nazionale “Città in scena”

Il progetto di rigenerazione delle vecchie carceri asburgiche di via Borroni continua a suscitare interesse anche a livello nazionale.

Dopo la presentazione a Brescia in occasione della tappa lombarda del Festival itinerante  “Città in scena”, oggi la vicesindaco e assessore alla Cultura Manuela Maffioli ha portato il progetto a Roma, invitata alla tappa conclusiva dell’evento che costituisce il primo festival italiano della rigenerazione urbana.

Il festival Città in scena, prodotto da Fondazione Musica Per Roma, ANCE-Associazione Nazionale Costruttori Edili, Associazione Mecenate 90 e CIDAC-Associazione delle Città d’Arte, prevede 5 giorni (da oggi al 17 dicembre) di incontri, presentazioni, dibattiti, confronti, proiezioni e spettacoli dedicati al racconto di iniziative eccellenti: progetti pubblici, privati e in partenariato pubblico-privato, realizzati o in corso che hanno come obiettivo la rigenerazione di luoghi e spazi per funzioni coerenti con lo sviluppo di nuovi modelli urbani e che utilizzano la cultura come elemento guida della trasformazione.

Tra questi il progetto bustocco, selezionato tra i migliori nelle 5 tappe regionali (una cinquantina di cui solo 11 appartenenti a comuni non capoluogo), il primo ad essere presentato questa mattina all’Auditorium Parco della Musica nella sezione Racconti, subito dopo l’introduzione del presidente nazionale ANCE Federica Brancaccio e del segretario generale di Mecenate 90 Ledo Prato e i saluti del sindaco di Roma Roberto Gualtieri.

Nel panel dedicato al progetto di riqualificazione delle vecchie carceri, sono stati presentati anche i progetti di Livorno, Battipaglia, Pistoia, Padova, Reggio Emilia e Ravenna, che sono stati commentati da Ledo Prato, Francesco Miceli, presidente dell’Ordine degli Architetti, e Guendalina Salimei dell’Università Sapienza di Roma.

«È stato importante poter presentare il nostro progetto e rappresentare la città in un contesto e in uno spazio prestigioso come il Parco della Musica alla presenza di ospiti di grande rilievo - commenta Maffioli  -. Questo festival dimostra alcune verità importanti su cui è giusto fare piena luce, come sottolineato da alcuni relatori, a partire dalla presidente nazionale Ance, che ha evidenziato come la rigenerazione urbana non sia solo una questione di architettura, ma anche di economia e di cultura, perché restituire gli spazi alla comunità, oltre a generare sviluppo anche economico, significa completare il concetto di rigenerazione urbana con quello di rigenerazione umana».

«Da noi amministratori locali è stato sottolineato che le città sono davvero il motore di sviluppo del Paese, i migliori alleati dello Stato nel processo di attuazione del PNRR, anche per la portata sociale dei progetti che restituiscono nuova viva e vivibilità agli spazi urbani. In evidenza un concetto a me molto caro e cioè il fatto che il nostro Paese e la nostra Lombardia sono territori policentrici, in cui tante città anche di media grandezza hanno in sé grandi capacità di visione e realizzazione che, unite a quelle degli altri comuni, possono davvero creare il nuovo volto del Paese – continua la vicesindaco -. Far parte di questa rete e vedere riconosciuta la nostra capacità aiuta inoltre a mandare un messaggio importante verso la rimozione del pregiudizio che alberga negli sguardi che spesso si posano sulle città non capoluogo che, pur essendo penalizzate economicamente, non rinunciano ad avere un ruolo significativo per lo sviluppo generale». 

La riqualificazione del carcere rappresenta il primo cantiere tra quelli finanziati nell’ambito del PNRR, in particolare del programma innovativo per la qualità dell’abitare “PINQUA” che comprende anche la riqualificazione dell’area ex Borri e dell’ex Conventino.

I lavori hanno preso il via il 20 novembre e permetteranno di recuperare  un edificio dall’indubbio valore storico culturale, inserendo al suo interno spazi da dedicare alla cultura, e in particolare a supporto della Biblioteca, come sale di lettura, sale studio, un caffè letterario e spazi dedicati alla memoria e alla cultura digitale.

«Del progetto non ho solo sottolineato la significativa destinazione culturale come spazio di ritrovo e crescita per ragazzi e adulti, ma anche l’importanza di una riqualificazione che va nel segno della memoria, perché il recupero sarà conservativo e permetterà di salvare le testimonianze umane che l’edificio ancora conserva. L’auspicio è che il nuovo edificio, le cui modalità di accesso e frequentazione stiamo studiando affinché siano le più ampie possibili, possa rappresentare un superamento di sé: da ambiente di costrizione e sofferenza a ambiente di vita, di educazione, di elevazione, come ben rappresentato dal progetto artistico degli Urban solid dal titolo significativo Get out di cui ho parlato durante l’intervento» conclude Maffioli.

C. S.