A poche ore dall'accensione delle luci e dall'auspicio di una serenità per tutti a Busto - LEGGI QUI - Babbo Natale è già finito nel mirino. Se ieri era stata espressa la preoccupazione per i selfie fin sopra la installazione e i bambini che rischiavano di danneggiarlo, questa notte è andata peggio.
Babbo Natale è stato toccato e la mano spostata: dai primi riscontri sembrerebbe verso la 1.30. Non la chiamiamo una ragazzata, perché in questa storia una protagonista è anche la parola. Ovvero ciascuna parola ha il suo peso e bisogna fare molta attenzione.
Il Comitato commercianti centro cittadino non nasconde la delusione, questa mattina. Con una preoccupazione che è una riflessione. La presidente Alessandra Ceccuzzi precisa innanzitutto: «Niente di irreparabile ma il gesto è fastidioso». E sottolinea: «Nei giorni scorsi è stato detto e scritto di tutto, anche sui social, su questo Babbo Natale e sono legittime opinioni».
I toni e i termini possono fare la differenza. Possono alimentare un dibattito sano oppure avvelenarlo: «Se mi permetto di di denigrare qualcosa e di distruggere una cosa che è anche costata lavoro, automaticamente questa perde valore. Ora, un adulto il confine tra la parola e il gesto magari lo sa distinguere, un ragazzino quel confine può non averlo».
Ceccuzzi ribadisce: le critiche sono lecite, il modo in cui si fanno è però importante. Anche se non è nelle intenzioni di chi parla, rischia di dare una legittimità a gesti come questo, se non a peggiori.
Allora, rimesso a posto Babbo Natale, sarebbe bello rimettere a posto anche lingua e soprattutto tastiera: dicendo nettamente "mi piace non mi piace", com'è giusto che sia, ma nei termini civili che dovremmo conoscere tutti. E questo lo auspichiamo noi.
Forse non basterà a dare serenità a questo Babbo Natale o ad altre opere, pubbliche e private, ma a renderci un pochino migliori sì.