Torna a proporre le proprie posizioni e i propri argomenti il Comitato Stop Ospedale Unico (diverso dal Comitato per il Diritto alla Salute del Varesotto) che si oppone alla realizzazione del nuovo ospedale Busto/Gallarate. Domani, 14 novembre, una rappresentanza del Comitato sarà presente davanti all’ingresso dell’ospedale di Busto Arsizio per una iniziativa di sensibilizzazione, dalle 8.30 e per tutta la mattinata. Di seguito, le ragioni portate avanti dai sostenitori della campagna.
È necessario rivalutare, potenziare e riqualificare le strutture sanitarie esistenti, per dare un’assistenza pubblica efficiente e rispondente alle attuali esigenze sanitarie. L’ospedale unico non c’è e non ci deve essere. Vi sono sul territorio vari comitati per la salute pubblica, con valutazioni e soluzioni diverse tra loro. Noi, come Comitato Stop Ospedale Unico, ci battiamo per contrastare il proseguimento del progetto, chiediamo che i fondi stanziati siano spesi per il risanamento dei nosocomi esistenti ed auspichiamo unità d’intenti tra i vari comitati con le seguenti “parole d’ordine”: no ospedale unico, difesa e sviluppo degli ospedali del territorio, difesa e riconoscimento delle professionalità di tutti i lavoratori per dare assistenza qualificata ai pazienti, non clienti.
Sono, a nostro avviso, deboli o addirittura ipocrite tutte quelle posizioni che non dicono chiaramente no all’ospedale unico, ma ne fanno un problema di collocazione (vedi varie osservazioni Vas) e di quelle forze politiche che prima erano favorevoli all’ospedale unico e ora sono per il no o per il ni a seconda della convenienza o della collocazione politica. No alla Sanità privata, dedita non alla salute ma al profitto. La Costituzione italiana all’articolo 32 sancisce la tutela della salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti. Sì all’assistenza pubblica, unica, di qualità e gratuita. Più stato, meno mercato.