“El segna semper lù”, cantavano alcuni tifosi di calcio al proprio bomber preferito. In Formula 1 potremmo usare lo stesso ritornello per Max Verstappen. Partito dalla sesta casella in griglia di partenza, a causa della penalità di 5 posizioni per la sostituzione del cambio nella giornata di venerdì, il campione del mondo olandese impiega poco più di un terzo di gara per prendersi la leadership e non mollarla più. Una vittoria, l’ottava di fila, a suon di giri veloci, nonostante le raccomandazioni del suo team, in particolare del suo Race Engineer Gianpiero Lambiase, tecnico londinese ma di chiare origini italiane.
Ed è per questo che le ore precedenti la gara vedono un unico argomento sulla bocca di tutti, e non il quesito su chi sarà il vincitore della corsa. Tutti si chiedono: pioverà? Per quanto tempo? Con quanta intensità? Spa è sempre Spa, e in questa edizione non si è mai visto un meteo asciutto per più di due ore consecutive. Una gara dal meteo pazzo è l’unica possibilità per tutti gli altri piloti per sperare di poter lottare, o per sperare in un errore del campione del mondo.
La partenza è concitata come sempre a Spa, dato che la prima curva “La Source” è da anni teatro di toccate, incidenti e ritiri. E, ovviamente, quest’anno non è diverso dai precedenti. Perez, partito peggio di Leclerc, si sposta due volte generando conseguenti movimenti di Hamilton e Sainz. Lo spagnolo entra forte, forse troppo forte, nella curva mettendosi a sandwich tra Hamilton e Piastri. Sono proprio il numero 55 della Ferrari e l’australiano della McLaren ad avere la peggio. Piastri si ritira subito, danno alla sospensione anteriore, mentre Carlos Sainz inizia un calvario infinito a causa di una foro piuttosto ampio ed evidente nella fiancata destra. Foro che aumenta di dimensione ad ogni giro, generando sempre più drag (resistenza aerodinamica), penalizzando lo spagnolo in velocità di punta e anche in bilanciamento della vettura. Lo spagnolo terminerà la gara al giro 23, ritirandosi.
Leclerc, sorpassato da Perez alla staccata di Les Combes al primo giro, riesce a rintuzzare gli attacchi di Hamilton ma non quelli di Max Verstappen, che lo passa al giro 8. Mentre i due alfieri di Red Bull prendono il largo, è la Aston Martin di Alonso ad iniziare la danza dei pitstop al giro 11, seguito da Hamilton, in crisi rispetto a Leclerc, al giro 13. Tutti provano l’undercut, ma nessuno ci riesce. Tuttavia, grazie agli stop, Verstappen guadagna su Perez e Leclerc su Hamilton. Al giro 17 Verstappen super agilmente Perez, molto agilmente potremmo dire, e si porta in testa alla gara.
Tra il giro 19 e 20 inizia lentamente a piovere in alcune zone della pista, situazione che porta ulteriori variabili da gestire per i piloti, che devono capire in che zone possono spingere e in quali no, e per i team, soprattutto per quanto concerne la strategia dei pit-stop. La pioggia dura circa 10 minuti, tempo per i piloti di effettuare 6 tornate senza particolari problemi o incidenti.
Non riuscendo a tenere il passo della Ferrari di Leclerc, al giro 28 Hamilton prova l’undercut sul monegasco con un pit-stop forse anticipato. Buona la reazione del box Ferrari che richiama immediatamente Leclerc, permettendogli di mantenere la posizione sul 7 volte campione del mondo.
Il resto della gara è animato soltanto dai diversi siparietti via radio tra Max Verstappen e il suo ingegnere di pista Lambiase. I due si scambiano qualche frecciatina in modalità “Casa Vianello”, ma è difficile pensare che questa situazione sia figlia del diverbio avvenuto ieri tra i due. Più probabile che Liberty Media, nella disperata ricerca di animare la gara, abbia intuito come questa “sfida verbale” possa essere un veicolo per generare interesse nonostante il risultato del GP sia già scontato. E’ infatti noto agli addetti ai lavori che l’ingegnere della Red Bull sia una delle pochissime persone che sono in grado di rispondere a tono a Verstappen, facendosi anche ascoltare dal campione del mondo. Difficili quindi che questo tipo di conversazioni “piccate” siano nate in questo weekend. Anzi, sono notoriamente parte della forza del team Red Bull.
Dietro le due Red Bull si piazza la Ferrari di Charles Leclerc. Un buon podio per la Ferrari, anzi potremmo dire un ottimo podio. Nessuno si aspettava una Ferrari iper competitiva in Belgio. Invece, la SF-23 si è dimostrata la vettura dalle prestazioni più costanti (Red Bull esclusa). Assetto azzeccato, scarico ma non troppo. Curioso come la vettura di Maranello riesca ad esprimersi bene durante i weekend “sprint”. Probabilmente frutto di un buon lavoro fatto a casa e del fatto che, essendoci soltanto una prova libera, gli altri team non riescono a prendere quel vantaggio dato da una migliore lettura delle condizioni della pista man mano che il weekend di gara si sviluppa. Ferrari fa solitamente “il gambero” durante il weekend. Ma nel weekend sprint non c’è tempo per sbagliare interpretazione.
Disastro per McLaren, che si preannunciava come seconda forza in campo e che nella sprint aveva conquistato un ottimo secondo posto con Piastri. L’australiano è stato sfortunato, trovandosi nel sandwich con Hamilton e Sainz onestamente esente da colpe. Chissà che piega avrebbe potuto prendere la sua gara.
Va in archivio la prima parte della stagione. Stagione dominata da Verstappen, che ha demolito anche il compagno di squadra Perez, unico possibile rivale (forse…). Il resto del Circus vede team con prestazioni a dir poco altalenanti e incomprensibili. Ferrari va forte a Spa e non in Ungheria, quando tutti si aspettavano il contrario. McLaren è partita malissimo ma negli ultimi tre GP si è dimostrato il team più in forma. Mercedes ha prestazioni altalenanti anche tra i suoi piloti. Alpine ha esautorato il proprio leadership team, reo di aver portato scarsi risultati. Aston Martin è partita forte ma si è persa.
Insomma, non ci fosse Verstappen sarebbe un mondiale combattutissimo. Ma Max Verstappen c’è, e ce lo ricorda ogni maledetta domenica.
Di seguito i risultati del GP del Belgio
Pos | No | Driver | Car |
1 | 1 | Verstappen | Red Bull Racing |
2 | 11 | Perez | Red Bull Racing |
3 | 16 | Leclerc | Ferrari |
4 | 44 | Hamilton | Mercedes |
5 | 14 | Alonso | Aston Martin |
6 | 63 | Russell | Mercedes |
7 | 4 | Norris | McLaren |
8 | 31 | Ocon | Alpine |
9 | 18 | Stroll | Aston Martin |
10 | 22 | Tsunoda | AlphaTauri |