Busto Arsizio - 06 luglio 2023, 08:48

“Kali la Sara”: il video, tra amore e leggenda. Con gli artisti del “Pina Bausch” di Busto

Un progetto coreografico, un’emozione unica, con l’ètoile Luciana Savignano nelle vesti della Santa, il maestro Francesco Posa e alcuni talentuosi studenti dell’istituto, in scena e dietro le quinte

“Kali la Sara” è il titolo del video ispirato dalla leggenda di Sara la Nera, protettrice del popolo dei camminanti. La Santa è stata interpretata da Luciana Savignano, Madrina del liceo Coreutico Pina Bausch di Busto Arsizio. A danzare con lei Francesco Posa, Maestro del liceo, che ha ideato la coreografia.

Con loro hanno condiviso la scena Alessandro Florio e Maksym Petrashchuck, due talentuosi ragazzi che hanno appena terminato il loro percorso di studi al Pina Bausch, così come Gaia Barchi, assistente alla coreografia.

Hanno contribuito al progetto anche Filippo Cerra e Mario Voria, registi e videomaker, e Andrea Gentili, che ha curato i costumi.

Il video è ispirato alla leggenda di Sara la Kali, conosciuta anche come Sara la Nera. Si crede che questa santa fosse una serva di Maria Salomé, Maria Jacobé e Maria Maddalena, sbarcate alla foce del Rodano, in seguito alla morte dei Gesù, per sfuggire alle persecuzioni, diffondendo così il Cristianesimo in Europa.

Il culto di Sara la Kali non è riconosciuto ufficialmente dalla confessione cristiana, ma i popoli gitani di Rom, Sinti e Kalè la considerano e venerano come patrona protettrice, e ogni anno si radunano a Saint Maries de la Mér per celebrarla.

Secondo altri, la sua storia potrebbe essere ricollegata alla divinità indiana Kali, ed è questo nome a concordare con l’ipotesi dell’origine indiana della comunità Rom che giunse in Francia nel IX secolo.

L’amore protettivo della santa ricambia quello incondizionato dei suoi fedeli, come hanno mostrato Francesco Posa, Alessandro Florio e Maksym Petrashchuck, che - con gesti delicati - si sono appoggiati sul corpo di Luciana Savignano, ma sono stati anche, a loro volta, sostegno, sollevandola oltre le loro teste, in segno di devozione e omaggio.

Proprio sulla profondità di questo amore scambievole si è soffermata la professoressa Patrizia Fazzini, che venerdì 23 giugno, presso la Sala Recchi di Palazzo Lambertenghi di Como, ha condotto la presentazione del video “Kali la Sara” insieme all’ètoile e a Francesco Posa.

I tre hanno sottolineato il valore di questo sentimento come continua ricerca, specificando che il termine con cui da sempre vengono definiti i popoli itineranti che venerano la Santa è da considerarsi ormai obsoleto, discriminatorio, soprattutto in un’era come quella presente, in cui tutto è in continuo mutamento e movimento.

Alessia Martignon