Gallarate - 01 luglio 2023, 14:45

Ospedale di Gallarate: Massimo Gnocchi lancia la sfida delle firme

Partita la petizione a sostegno del Sant’Antonio Abate e di un “ospedale nuovo” che non sia “ospedale unico”. Cittadinanza apparentemente ricettiva. Mobilitazione di cittadini. E negozi, almeno 15. Quale ruolo delle altre forze politiche?

Massimo Gnocchi li chiama “ambasciatori”. Sono le persone che aderiscono alla difesa, così come interpretata da Obiettivo Comune Gallarate, del Sant’Antonio Abate e dei servizi erogati dal nosocomio gallaratese. Gli ambasciatori devono raccogliere firme. Per una petizione dal titolo: “Riaccendiamo il nostro ospedale: l’ospedale è di tutti”.

L’iniziativa vuole supportare lo storico presidio di Gallarate e, al contempo, lavora sulle parole: «Lo scopo di questa petizione sovracomunale  è chiedere la ridefinizione dell’intervento denominato “Ospedale unico” di Regione Lombardia, trasformandolo eventualmente in “Ospedale nuovo”, da far nascere come polo di eccellenza a supporto dei servizi sanitari e ospedalieri di Gallarate e Busto Arsizio». Tradotto: mantenere i due ospedali di Gallarate e Busto e realizzare una nuova struttura di eccellenza.

Il testo completo della petizione, con le sfaccettature incluse nella raccolta firme, si trova nel file in fondo all’articolo. Intanto, l’osservazione di quanto avviene nel centro di Gallarate registra un interesse palpabile: le persone passano, si fermano, dopo qualche secondo chiedono di sottoscrivere. E, a ingolfare le operazioni (fra i tavoli della pasticceria Bianchi, in pieno centro), c’è la necessità di spiegare nei dettagli i contenuti del testo, oltre che di rispettare scrupolosamente la tutela della privacy.

Ma la reazione dei cittadini è inequivocabile. Tempi di raccolta: «Fino al 30 settembre, anche se, in base alle norme regionali, non abbiamo date di scadenza» fa presente Gnocchi. Soglia di sottoscrizioni? «Pensiamo a 5.000. Tendenzialmente di persone che risiedono a Gallarate o, comunque, sul territorio interessato dall’ospedale e dalla Asst Valle Olona. Ma, anche in questo caso, la soglia ce la siamo imposta».

Quante persone si sono messe in moto? «Siamo appena partiti – afferma Gnocchi – non saprei quantificarle. I negozi? Al momento una quindicina, non solo gallaratesi».

E le altre minoranze, attive sul tema, nella città dei due galli? Vi supporteranno? «Mi auguro di sì – confida Gnocchi – ma spero che ci siano anche sottoscrizioni da persone che sostengono la maggioranza in Consiglio comunale,a Gallarate. Qui  non stiamo facendo una battaglia politica, qui parliamo di servizi a supporto della salute. Di servizi che sono di tutti».

Stefano Tosi