Economia - 01 giugno 2023, 08:12

Non tutti i pensionati lombardi sono uguali: in provincia di Varese il loro reddito annuo è di quasi 2.700 euro in meno rispetto alla media

Indagine della Uil Pensionati Lombardia sui "guadagni" dei lavoratori a riposo: territori penalizzati rispetto a Milano. Per i 233mila pensionati del Varesotto il gap è del 2.8% con una media annua di 19.582 euro lordi: «Questi numeri fanno capire perché molto spesso gli anziani rinuncino a curarsi, perché devono aiutare figli e nipoti con redditi altrettanto bassi e incerti»

Le pensioni dei cittadini lombardi non sono tutte uguali. Dai dati che emergono dalla ricerca della UIL Pensionati Lombardia si evince una netta disparità tra il capoluogo di regione Milano e le provincie tra cui Varese.

Per i circa 233mila pensionati nel nostro territorio, l'assegno medio annuo è di 19.582 euro lordo (il dato si riferisce al 2020 l'ultimo disponibile), il sesto migliore della Lombardia, ma con un gap importante rispetto alla media del 2,8% pari a circa 2.640 euro in meno l'anno. 

Come a confermare che la statistica è come la scienza del “pollo di Trilussa”. I dati ISTAT del 2020 (gli ultimi a disposizione) ci offrono uno spaccato dei redditi da pensione in Lombardia, disaggregati per provincia, che rivelano alcune differenze importanti sul reddito dei nostri anziani pensionati: un reddito che non è omogeneo tra le diverse province.

E’ evidente che la rendita pensionistica deriva dal tipo di lavoro precedente, quindi dal tessuto produttivo e dalla vocazione economica del territorio dove si vive: è quindi intuitivo che a Milano la pensione sia mediamente più elevata che non nelle Valli alpine, ma che nel capoluogo regionale la rendita media sia del 30% superiore rispetto a Sondrio deve far riflettere chi si occupa di negoziazione sociale nei territori. 

«In realtà – sottolinea la segretaria generale Uil Pensionati Lombardia Serena Bontempelli - il valore medio, pro capite, della pensione milanese è più alto che non in tutte le altre province (tranne Monza Brianza). Sia va dal -1% di Lecco, al - 2,8% di Varese, al -16% di Sondrio, concretamente la differenza economica più importante si attesta intorno ai 6000 euro annui».

«Quasi ovunque – continua Bontempelli - uno dei temi di negoziazione è l’abbassamento delle aliquote IRPEF comunali o della TARI, ma è di ogni evidenza che dove le risorse a disposizione sono inferiori bisogna insistere anche su aiuti a cui individualmente le famiglie non possono dare risposta, dalla distribuzione di pasti a domicilio fino alle misure per l’abbattimento delle barriere architettoniche. La media regionale di reddito da pensione pro capite è intorno a 20.000 euro lordi annui, e questo la dice lunga sul perché, anche nella nostra Regione, con lo stato della sanità pubblica e delle liste di attesa che tutti conosciamo, spesso gli anziani rinunciano a curarsi, oppure dilazionano le cure perché devono aiutare figli e nipoti con redditi altrettanto bassi e spesso più incerti». 

Ecco perché la statistica molto spesso è una foto che va guardata con attenzione.

M. Fon.