Con l’arrivo della bella stagione, il comune di Olgiate si prepara ad affrontare il problema delle mosche, da sempre una costante dei mesi estivi, soprattutto per quanto riguarda il quartiere Balina.
«Negli ultimi due anni – spiega l’assessore all’ambiente Leonardo Richiusa – il problema è stato acuito da una ulteriore criticità che non era possibile prevedere; le estati molto calde, intervallate da inverni privi di pioggia, che normalmente neutralizza le larve degli insetti, hanno fatto sì che nel 2022, nonostante gli interventi di demuscazione previsti, la presenza delle mosche fosse decisamente più importante».
Ecco perché quest’anno l’assessore ha voluto “giocare d’anticipo”, aprendo un tavolo tecnico con Ats, Polizia Locale e la società che si occupa degli interventi di disinfestazione sul territorio, promulgando al contempo un’ordinanza più restrittiva che riserva una particolare attenzione al quartiere al confine con Solbiate.
«Un’attenzione particolare – prosegue Richiusa – è stata posta ai terreni della zona, avvisando i proprietari di non scaricare materiale che possa provocare l’insorgenza di insetti.
Al contempo il comune, in collaborazione con la società disinfestatrice, ha iniziato a deporre le trappole intorno alle zone attenzionate, per poter raccogliere dati da presentare ai cittadini durante un’assemblea pubblica, che si svolgerà a breve, in cui si procederà ad illustrare la situazione reale del territorio e i provvedimenti presi di conseguenza.
La società, dunque, prevede di installare un totale di 40 trappole intorno all’area, la metà delle quali, in attesa delle autorizzazioni dei proprietari dei terreni privati, è stata già collocata nel mese di aprile».
Strumenti importanti, le trappole, per avere un riscontro concreto e in tempi reali della portata dell’infestazione che da anni rende quasi impossibile la vita di coloro che abitano alla Balina, che da tempo chiedono a gran voce una soluzione concreta e definitiva del problema.
È anche per questo che ha causato sconcerto la scoperta fatta qualche giorno fa, quando ci si è accorti che ben 18 delle 22 trappole già installate per monitorare la situazione sono scomparse; le uniche rimaste sono quelle contrassegnate con i numeri 1-9-10 e 12.
«A seguito di un sopralluogo – conclude l’assessore all’ambiente – ci siamo accorti di questo atto increscioso, che non è certo degno di un paese civile; stiamo cercando di porre rimedio ad una situazione critica e fatti simili ci sconcertano.
In questi giorni, quindi, stiamo riposizionando nuove trappole, perché intendiamo continuare il monitoraggio, e naturalmente abbiamo sporto una denuncia, a seguito della quale la Polizia Locale sta facendo le dovute indagini».