6 maggio 1998: 25 anni fa oggi, il capitano dell’Inter Gianluca Pagliuca alzava al cielo la Coppa Uefa appena conquistata nella finale tutta italiana con la Lazio.
Un successo importante per i tifosi nerazzurri, una partita indimenticabile per i fortunati presenti al Parc des Princes. Per uno in particolare, quella è stata una notte davvero magica.
Angelo Crespi, arrivato a Parigi da Villa Cortese, non solo assistette sugli spalti al 3-0 firmato Zamorano, Zanetti e Ronaldo, ma si ritrovò a festeggiare per tutta la notte il trionfo insieme ai suoi beniamini.
Un sogno reso possibile dallo “Zio” Beppe Bergomi. Lo ha raccontato lo stesso Crespi in occasione dell’incontro della bandiera nerazzurra con gli studenti dell’istituto Fermi di Castellanza (leggi qui).
Ma andiamo con ordine. È il 1998 e il 38enne Angelo, con il suo gruppo di amici «malati di Inter» con cui spesso segue la squadra allo stadio, è a caccia dei biglietti per la finale di Coppa Uefa. Grazie a un amico, conoscente dell’ex milanista Marco Simone, passato in quella stagione al Paris Saint-German, riescono ad accaparrarseli.
E via allora, in sette con due auto, alla volta di Parigi. Arrivati in Francia, il gruppo viene a sapere in quale discoteca l’Inter avrebbe festeggiato in caso di vittoria.
Dopo aver esultato allo stadio, gli amici raggiungono il locale, dove vengono puntualmente rimbalzati. «A un certo punto – racconta Angelo Crespi – mi sono ritrovato di fianco a Giacomino Poretti, del trio Aldo, Giovanni e Giacomo, con cui avevo frequentano l’oratorio di Villa Cortese. Abbiamo provato a entrare con lui, ma niente da fare».
A quel punto gli amici si allontanano dalla discoteca, passando nei pressi del ristorante in cui stavano cenando giocatori e dirigenti nerazzurri.
Angelo si vede sfilare accanto i campioni nerazzurri, tra i quali Beppe Bergomi, che non giocò la partita per un infortunio: «Lo sento dire alla moglie Daniela che non sarebbe andato a festeggiare, preferendo tornare in hotel a riposare».
L’occasione è troppo ghiotta: Angelo si fa coraggio e domanda allo “Zio” se abbia dei biglietti per l’ingresso alla festa in discoteca che non utilizzerà. Il calciatore non si volta dall’altra parte, ma invita la moglie a frugare nella borsa ed eccoli spuntare.
«Tra l’altro, proprio in quegli istanti arrivano due amici di Bergomi che gli chiedono la stessa cosa. Lui è spiazzato perché li aveva appena “promessi” a noi: alla fine ce la caviamo con due biglietti per gruppo e io e l’amico Gianni riusciamo a entrare».
È una serata magica: «La festa è durata fino alle 5 del mattino. Io e Gianni eravamo spaesati per questo grande regalo inaspettato».
Un episodio che Crespi si porta nel cuore e che l’altro giorno ha voluto raccontare con più di un pizzico di commozione agli studenti del Fermi: «Ci tenevo a far capire ai ragazzi com’è cambiato il calcio e come sono cambiati i calciatori, oggi inavvicinabili».
Questo è forse il più bello ma non è l’unico aneddoto che lo lega all’amata Inter. «Ne sono successe tante, come quella volta che mi ritrovai a salire sull’auto di Rummenigge che non riusciva a raggiungere la Pinetina».
Tante storie che il villacortesino ha raccolto qualche tempo fa nel libro “A spasso con la mia Inter” donato ad amici e conoscenti e dedicato all’amico Tino, altro tifosissimo nerazzurro, scomparso nel 2001.
Oggi Angelo continua ad andare “a spasso” con la Beneamata. Il mese scorso era in Portogallo per la sfida di Champions col Porto, mentre il 24 maggio sarà a Roma per la finale di Coppa Italia contro la Fiorentina. E chissà che non riesca a festeggiare in qualche discoteca della Capitale…