Busto Arsizio - 14 aprile 2023, 15:09

Dal gioco all’esperienza sociale: ecco come nasce il metaverso

Se n’è parlato ieri a Legnano nella serata organizzata da Ucid e dal Lions Club Lombardia Digital con il manager Lorenzo Cappannari, autore di “Futuri possibili. Come il metaverso e le nuove tecnologie cambieranno la nostra vita”. Il ricavato a Casa Gabri per minori con gravi disabilità

È stata dedicata al metaverso la serata organizzata da Ucid e il Lions Club Lombardia Digital ieri al “Dinner the mode” di Legnano, dove i due sodalizi si sono incontrati chiamando come relatore il manager Lorenzo Cappannari, scrittore tra l’altro del libro “Futuri possibili Come il metaverso e le nuove tecnologie cambieranno la nostra vita”.

Una serata interessante che è andata a toccare un tema alquanto attuale. Si è parlato della storia del metaverso, si sono date definizioni, illustrati gli usi, le esperienze. Tante le domande, il tema è stato molto sentito. «Il metaverso è un qualcosa che non c’è, non esiste, un internet unico tridimensionale – ha spiegato il relatore - È una visione di futuro che abilita diverse industrie prima segmentate che non si parlavano tra di loro. Prima si chiamava realtà virtuale. Oggi il metaverso è un cappello dell’industria. C’è l’esperienza del metaverso, di una simulazione di un mondo reale in tempo reale. Esiste a livello software e 600 milioni di utenti al mese si collegano. Oggi è assimilabile a piattaforma che una volta erano i videogiochi. I gamer al mondo sono 3 miliardi, di cui 600 milioni entrano nel metaverso».  

Dunque un’esperienza che nasce come un gioco e si trasforma in esperienza sociale. Poi si è parlato di web. «Se il metaverso è una grande simulazione della realtà, il web 3 è acronimo di una community legata alla socializzazione – ha sottolineato - Il Web 3.0 raggruppa tutte le tecnologie emergenti: guardano verso l’immersività, la decentralizzazione, automazione (robotica, sensori), mondo dell’intelligenza».

Così saranno tanti gli oggetti che andranno a scomparire con il metaverso, a favore delle app: scomparirà la Tv, i libri, il navigatore, come è scomparsa la macchina fotografica.

E i costi? «Fare delle esperienze nel metaverso costa poco – ci tiene a sottolineare - Il grosso del valore è dato dal contenuto e questo è caro, costoso. Il 3d è visto come il futuro. Molte aziende vedono nel metaverso un’evoluzione del sito in qualcosa di tridimensionale, più efficace nel descrivere un prodotto. Molte aziende si costruiscono il proprio mondo, oggi la conformazione del metaverso è seduta sopra internet. Posso cerare il mio ecosistema e porto i miei clienti oppure creo attivazioni. Altre aziende lo utilizzano sul mondo delle operation, sulla formazione: il metaverso è una simulazione, quindi richiede formazione. Altre per fare l’home boarding, con la smaterializzazione degli spazi. Altra tecnologia usata nel mondo delle aziende è la realtà aumentata usata per fare ispezioni, senza accompagnamento».

Il ricavato della vendita dei volumi sarà devoluto a Casa Gabri, una comunità socio-sanitaria per minori con gravi disabilità. Fondata nel 2009, la struttura del comasco offre un servizio residenziale per minori, altamente innovativo, che risponde alla crescente richieste di bisogni legati a patologie rare che comportano disabilità permanenti e gravissime. Questa esperienza consente un aiuto notevole a sostegno delle famiglie che hanno un bambino gravemente malato e che non sono nelle condizioni di poter assistere a domicilio a causa dei bisogni sanitari così complessi che richiedono una presenza continua e altamente specializzata nelle 24 ore.

Laura Vignati