Territorio - 24 marzo 2023, 12:43

Una Mesenzana commossa ricorda i piccoli Giada e Alessio: «Ci mancate immensamente»

Questa mattina, nel primo anniversario della morte dei due piccoli uccisi dal padre, l’inaugurazione della panchina rossa antistante al Comune a loro dedicata. Presenti anche tanti compagni di scuola che hanno lanciato in cielo palloncini rosa e azzurri. Ricordata anche Alessandra Camboni uccisa a Gavirate nel 2011 dal padre che risiedeva a Mesenzana

Un momento della cerimonia in ricordo di Giada, Alessio e Alessandra (foto da Luinonotizie.it)

Una leggera pioggerellina primaverile, che si confondeva tra le lacrime delle tante persone presenti, fra cui moltissimi bambini, ha accompagnato l’anniversario della scomparsa di Giada e Alessio, che proprio lo scorso 24 marzo sono stati uccisi per mano del proprio padre.

Mesenzana ha voluto ricordarli degnamente grazie all’evento organizzato dall’associazione Anemos e dall’amministrazione comunale, che hanno scelto di dedicare loro una panchina omaggiando anche un’altra vittima, Alessandra Camboni, uccisa dal proprio padre nel 2011.

È stata la voce del piccolo Alessio a risuonare per prima nella piazza antistante il municipio, sulle note del brano di Mr. Rain “Fiori di Chernobyl” poi intonato anche dai suoi compagni di classe che, successivamente, hanno letto alcuni pensieri dedicati alla memoria loro amico.

«Giada e Alessio, siete stati per la vostra mamma e per noi nonni la gioia più grande, il nostro raggio di sole, la nostra cometa – è il commosso ricordo di Maria, la nonna dei due bambini – Insieme a voi abbiamo riso e abbiamo pianto. Da voi abbiamo ricevuto un’infinita tenerezza, i baci e gli abbracci più forti. Ci mancate immensamente. Vi amiamo tanto e siamo sicuri che siete in cielo, avvolti dal caldo abbraccio di Dio».

«Questo incubo è destinato a durare per tutta la mia vita – ha raccontato, con la voce spezzata dal dolore la madre, Luana Vivirito – Mi manca tutto di loro. Tutto intorno mi ricorda loro, tutto parla di loro. In questo anno ci sono stati piccoli segni dal cielo che mi fanno pensare che loro in qualche modo sono qui, mi stanno vicino e mi aiutano a continuare a vivere e a non arrendermi. Questa panchina rossa è un ricordo di tre vite spezzate dalla violenza, ma potrebbe essere una speranza e un aiuto per altre donne che magari acquisiscono la consapevolezza di essere in pericolo, di poter andare via in tempo per la loro salvezza e dei propri figli».

«Sono grato a tutta l’amministrazione e ad Anemos – ha affermato poi il sindaco Alberto Rossi – Oggi è un giorno importante per noi. Questa panchina è rossa come il sangue di Giada, Alessio e Alessandra, rossa come il sangue delle donne che ci hanno lasciato. Sono contento che oggi ci siano le scuole, i ragazzi che devono imparare. Ringrazio don Michele, il presidente della Comunità Montana Simone Castoldi, il comandante della stazione Carabinieri di Luino Roberto Notturno, l’Associazione Nazionale Carabinieri, gli Alpini di Luino e Mesenzana».

«Sono contento di vedere Federico e Cesare», i parenti di Alessandra Camboni, ha aggiunto il primo cittadino ricordando anche un episodio avvenuto in paese nel 1961, quando un vedovo 50enne innamorato di una 18enne, la uccise a colpi di pistola.

«Il nostro paese ha pagato già molto in termini di contributo umano – ha proseguito Rossi – Chi ha problemi di fragilità e violenza si rivolga ai servizi sociali per chiedere supporto. Noi impariamo a fermarci un attimo, in questo mondo che va a mille all’ora, e a parlare con i nostri cari e i nostri vicini». «Occorre conoscere, sapere la verità, ma poi bisogna anche ricordare – ha aggiunto Elda Maria Garatti, presidente di Unicef Varese – La terza cosa da fare insieme è difficile, bisogna avere il coraggio di aiutarci di dire “ciao” a chi è oltre le nuvole».

Parole cariche di determinazione, invece, quelle di Anna Marsella, presidente dell’associazione Anemos Lombardia: «Queste panchine sono un invito ai genitori a insegnare il rispetto verso se stessi e gli altri. Chiedo aiuto anche agli uomini, però: devono saper rispettare la donna, mantenere un rapporto paritario, ma tanti ancora non lo hanno percepito. Aiutateci a costruire un futuro migliore per tutti i nostri figli», ha concluso ringraziando Luana e la sua famiglia così come Federico e Cesare, «per averci dato la possibilità di ricordare Giada, Alessio e Alessandra». Anche le compagne di classe di Giada hanno scelto di dedicarle una canzone e una di loro, Valerie, è voluta intervenire, con la voce spezzata dalla commozione e dalle lacrime, per invitare tutti a «ricordare le cose belle, quello che ci hanno lasciato questi ragazzini».

Un volo di palloncini azzurri e rosa verso il cielo, accompagnati dagli applausi e da altre lacrime di commozione, ha concluso questo momento così sentito dall’intera comunità di Mesenzana, che tornerà a incontrarsi alle 20.00 di questa sera per una messa in ricordo dei due bambini.

Da Luinonotizie.it