Busto Arsizio - 23 febbraio 2023, 22:00

Applausi scroscianti alla pasticceria Oscar per “L’uomo dal fiore in bocca”: Federico Grassi inaugura le Giornate pirandelliane

«Mi piace interpretare l’elemento negativo, la malattia come qualcosa che possiede un suo grande senso: un inno alla gioia di vivere. Uno sprone a vedere la bellezza della vita in ogni situazione, anche negli aspetti più banali: nella natura, nel sorriso», spiega l'attore

Ricercare la perfetta osmosi tra la situazione drammaturgica dei due avventori seduti al caffè con la situazione realistica che si è venuta a creare alla pasticceria Oscar, un’osmosi tra finzione realtà. Era questo un obiettivo che Federico Grassi si era posto nella messinscena di questa sera: l’atto unico di Pirandello “L’uomo dal fiore in bocca”. E come un attore del calibro di Federico Grassi, diplomato alla bottega teatrale Gassman di Firenze, con alle spalle una carriera con Giorgio Strehler, Dario Fo, Giorgio Albertazzi, Anna Proclemer poteva tradire il suo obiettivo? L’attore che Busto Arsizio vanta, visto che la nostra città gli ha dato i natali e dove è vissuto fino al trasferimento a Firenze per poi calcare palcoscenici di tutt’Italia, ha saputo intrattenere con Andrea Gosetti (secondo avventore) in un’esibizione impeccabile il pubblico che affollava la saletta della pasticceria Oscar.

«Una location studiata non a caso: del resto la pasticceria Oscar è un caffè storico che si presta molto bene a questa messinscena», precisa Daniele Geltrudi di Educarte che ha voluto fortemente la presenza di Federico Grassi a dirigere le Giornate pirandelliane. Infatti "L’Uomo dal fiore in bocca" è solo un assaggio della bravura dell’attore, l’esordio che inaugura il cartellone delle Giornate pirandelliane: il 31 marzo insieme a Tiziana Bagatella e Andrea Gosetti interpreta “Enrico IV. La maschera nuda della follia”, cui segue il giorno successivo la conferenza con Umberto Galimberti  sul tema dell’identità.

Differente invece il tema di questa sera. «Un atto drammatico, si parla di un malato terminale che ha scavallato una certa soglia e non vede come l’uomo comune – spiega l’attore - Mi piace interpretare l’elemento negativo, la malattia come qualcosa che possiede un suo grande senso: un inno alla gioia di vivere. Uno sprone a vedere la bellezza della vita in ogni situazione, anche negli aspetti più banali: nella natura, nel sorriso. Tutte cose a cui noi non badiamo più. Pirandello ci vuole insegnare a non lasciarsi sopraffare dalla malattia per scoprire la bellezza delle cose, ma coglierla sempre, godendosi la vita. Invece noi siamo sempre occupati, in preda ad ansie, fastidi, sciocchezze».

Ad applaudire l’attore anche alcuni studenti dell’istituto geometri di Somma Lombardo e anche cittadini che hanno fatto il loro ingresso nella pasticceria di via Cavallotti, trovando la bella sorpresa. «E’ importante – prosegue Federico Grassi - fare incontrare il teatro in una situazione non ordinaria, fuori dal palcoscenico, dalle mura della sala, uscendo dai riti stereotipati di andare a teatro, di prenotare il posto, la poltrona. Portare il teatro fuori dalla sua location». Ed è quello che si è realizzato questa sera.

Laura Vignati