Legnano - 12 febbraio 2023, 15:00

La Lilt cerca volontari tra i 20 e i 70 anni

La Lega per la lotta contro i tumori è alla ricerca di persone per i servizi di assistenza ai malati, in ospedale e a domicilio, per le cure palliative e l’accompagnamento alle terapie. A marzo al via il corso di formazione. Silvana Cezza, volontaria nella Delegazione di Legnano. «Per me accoglienza significa apertura verso gli altri. Noi siamo un punto di riferimento per le persone e abbiamo il compito di farle sentire sempre a loro agio»

Anche mezza giornata alla settimana. È quanto basta per dare una mano alla Lega italiana per la lotta contro i tumori alla ricerca di volontari tra i 20 e i 70 anni nelle province di Milano e Monza Brianza animati dal desiderio di ascoltare, accogliere e sostenere. Sì perché sono queste tre parole care alla squadra della Lilt che intende arruolare volontari per ampliare le loro file. Dunque si cercano volenterosi per i servizi di assistenza ai malati, in ospedale e a domicilio, per le cure palliative e l’accompagnamento alle terapie.

Per questo però è necessaria una formazione e la Scuola di qualificazione del volontariato in oncologia, che dal 1984 ha preparato più di 6mila volontari, organizza un corso nel mese di marzo. 

Per candidarsi a diventare volontario LILT è possibile compilare il form  https://www.legatumori.mi.it/diventa-volontario/candidati-subito/. Gli interessati verranno richiamati per un colloquio dal team Volontariato.

«Il valore del tempo – spiegano dalla Lilt - che i volontari dedicano agli altri è così prezioso da non essere quantificabile. Energie, capacità e attenzione si trasformano in benessere per le persone, per i malati, per le famiglie e l’intera comunità. Ogni azione è preziosa e ha un volto che sorride, mani che aiutano, uno sguardo che abbraccia. Sono i gesti dei volontari Lilt».

Storie e testimonianze

Per meglio comprendere la preziosità del lavoro, Valeria Covini, volontaria nell’Ambulatorio di Pediatria dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano per il progetto “Parole di mamma”, spiega come sia gratificante stare accanto ai bambini, ai ragazzi e alle loro famiglie. «Con “Parole di mamma” diamo un supporto linguistico a quei genitori che si trovano in un nuovo contesto e con la difficoltà di conoscere poco la lingua. L’ascolto in ogni caso è fondamentale: è una chiave straordinaria per entrare in relazione con gli altri, per non usare parole inutili e vuote e creare empatia, così da capire l’universo di chi è dall’altra parte. Certo, dobbiamo affrontare il dolore degli altri, ma il dolore si lascia decantare, per far affiorare la parte utile delle esperienze vissute. Quando senti un bambino di sei anni chiedere con grande lucidità al medico “Come vanno i miei esami?” capisci che sono le persone che incontri a mostrarti il cammino da percorrere».

Parole toccanti anche dall’esperienza di Silvana Cezza, volontaria Lilt da 6 anni nella Delegazione di Legnano, come coordinatrice delle attività di assistenza. «Per me accoglienza significa apertura verso gli altri. Noi siamo un punto di riferimento per le persone e abbiamo il compito di farle sentire sempre a loro agio. Sono in Lilt da sei anni, ho vissuto anche il periodo della pandemia. Neppure nei momenti più difficili ci siamo fermati: abbiamo attivato l’ascolto telefonico e la nostra presenza non è mai venuta meno, perché si può accogliere in tanti modi. L’importante è prestare sempre attenzione all’altro e alle sue necessità».

E l’attenzione all’altro e alle sue necessità è un imperativo categorico anche per Roberto Mariconti, volontario Lilt da 28 anni all’hospice del Pio Albergo Trivulzio di Milano. «In 28 anni non ho mai pensato di cambiare ambito del mio volontariato e neppure di interromperlo. In questo la serietà di Lilt in tutto quello che fa gioca un ruolo importante. Ho sempre avuto voglia di fare, senza strafare: c’è chi è più bravo di me e si impegna molto di più. Io sono un volontario da una volta alla settimana. Chi svolge il suo servizio in hospice si relaziona con il paziente ma anche con i parenti e cerca di dare il suo sostegno nella quotidianità». 

Laura Vignati