La storia con le arcate del Cinquecento, gli "spinati", le catene tra una parete e un'altra: in ferro le più "moderne", in legno le più antiche, del Seicento. È quanto si può ammirare lungo la via che accoglie la Cascina dei Poveri e l’oratorio di San Bernardino. Merito del Comitato dei volontari “Pro Cascina” in collaborazione con l’amministrazione comunale che nei giorni scorsi ha ripulito l’area.
Il Comitato ha chiesto l’intervento del Comune e il responsabile del verde Orazio Tallarida non se l’è fatto dire due volte. Ha messo all’opera gli operai che hanno provveduto a liberare l’area infestata da robinie, carpini, edere che si appoggiavano alle pareti della cascina, lasciando spazio a un bel corridoio.
L’opera di bonifica proseguirà nei prossimi giorni con i volontari del Comitato che, tra l’altro, di giorno in giorno proliferano. «Abbiamo scritto una lettera al sindaco Emanuele Antonelli, ad Agesp e a Tallarida – spiega il responsabile del comitato Tito Olivato – per avere l’autorizzazione a entrare nell’area di proprietà comunale e poter proseguire nei lavori di sistemazione. E anche per decretare lo sgravio di responsabilità da parte dell’amministrazione comunale in caso di eventuali incidenti».
Dunque il Comitato attende la risposta per poter procedere. Agesp ci penserà poi a liberare l’area dai rifiuti. «Un altro tassello – prosegue Olivato - si aggiunge a una catena di eventi che vedono il luogo del cuore di Busto Arsizio sempre più bello e sempre più visibile. Passando per la via adiacente, ora si può vedere la storia con le arcate del Cinquecento, gli "spinati", le catene tra una parete e un'altra (in ferro le più "moderne", in legno le più antiche, intorno al Seicento). Il Comitato va avanti nella sua azione di fare memoria e, ringraziando il sindaco che ha preso a cuore l'iniziativa, sta per mettere in campo altre occasioni che coinvolgeranno Cascina e Oratorio San Bernardino».
E le occasioni si presentano con un ritmo sostenuto. A giorni il responsabile del Comitato e l’architetto Alfredo Castiglioni incontreranno responsabili dell’Ats per discutere del progetto che vede il sito secolare di Beata Giuliana interagire con il futuro ospedale unico.
Altro appuntamento, l’8 febbraio, ultimo giorno per verificare la posizione dei due monumenti nell’ambito della classifica Fai. Ora il sito ha conquistato il primo posto in provincia, quinto in regione e 26simo a livello nazionale.